il caso lodigiano

Bufera sull'Asst Lodi dopo la richiesta ai dipendenti malati di restituire parte degli stipendi

Il 19 aprile il Dottor Lazzarini davanti alla Prefettura di Lodi aveva iniziato uno sciopero della fame per portare l'attenzione dell'opinione pubblica sul tema e per chiedere all'Asst di Lodi un incontro per ridiscutere i diritti - a volte negati - dei lavoratori.

Bufera sull'Asst Lodi dopo la richiesta ai dipendenti malati di restituire parte degli stipendi
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Il 19 aprile il Dottor Lazzarini davanti alla Prefettura di Lodi aveva iniziato uno sciopero della fame per portare l'attenzione dell'opinione pubblica sul tema e per chiedere all'Asst di Lodi un incontro per ridiscutere i diritti - a volte negati - dei lavoratori.

La richiesta di riconsegnare parte dello stipendio

Sono circa una 30ina (per ora) i casi dei dipendenti dell'Asst di Lodi che, a seguito di lunghe e difficili cure cui erano costretti per patologie gravi che li affliggevano, a distanza di anni si vedono richiesta parte dello stipendio percepito.

Secondo l'Asst di Lodi i dipendenti che si sono visti recapitare la richiesta avrebbero indebitamente ottenuto la piena retribuzione durante gli anni delle loro cure: il problema starebbe nei certificati medici dai quali, secondo l'Asst Lodi, figurerebbe solo la malattia ordinaria. Un errore che quindi sarebbe dei dipendenti, che però non ci stanno. La denuncia dei lavoratori (o dei famigliari, nel caso in cui questi fossero purtroppo morti) è che era stata la stessa azienda ad inviare ai dipendenti i documenti da compilare, ora risultati errati.

Richiesti fino a 70mila euro

Le richieste di restituzione presentate ai dipendenti vanno dai 7 ai 70mila euro più interessi, ma è già stato annunciato da parte di questi ultimi un'azione legale collettiva per difendere i propri diritti.

Le persone però hanno dato tutte le carte, accettate dall'amministrazione dell'Asst, che ora ci ripensa e chiede di saldare un conto caro e salato, che fa ancor più male vista la gravosa situazione. Alcuni dei dipendenti sono deceduti, altri sono gravemente malati, altri lo sono stati e fortunatamente sono guariti: in ogni caso nessuno stava commettendo un illecito.i destinatari delle richieste annunciano battaglia legale.

Lo sciopero della fame per ottenere i diritti dovuti

Il 19 aprile il Dottor Lazzarini davanti alla Prefettura di Lodi aveva iniziato uno sciopero della fame per portare l'attenzione dell'opinione pubblica sul tema e per chiedere all'Asst di Lodi un incontro per ridiscutere i diritti - a volte negati - dei lavoratori dipendenti. Pochi giorni dopo il Direttore generale dell’Azienda ha chiesto un incontro con il sindacato per verificare le proprie mancanze e trovare dei punti di incontro. 

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