Coordinamento Lodi Vivibile, 39 osservazioni per cambiare il progetto dell'ex Consorzio
"Adottato un Piano pieno di errori e senza alcuna partecipazione pubblica."
Il Coordinamento Lodi Vivibile torna a parlare del progetto dell'Ex Consorzio agrario con il quale l'amministrazione Casanova ha acconsentito alla costruzione di una nuova Esselunga. Un progetto molto discusso che il Coordinamento, composto da cittadini e politici di minoranza, vuole fermare. Per farlo ha presentato 39 osservazioni per cambiare il progetto, per il momento inascoltate. Di seguito il comunicato del Coordinamento Lodi Vivibile.
Progetto bocciato da 39 osservazioni
Le 39 (trentanove!) osservazioni arrivate per chiedere cambiamenti al progetto sull’area ex- Consorzio agrario a Lodi, adottato a metà settembre, rappresentano una sonora bocciatura del modo con il quale l’Amministrazione Casanova-Fanfani ha portato avanti la delicata e rilevante operazione urbanistica del Piano Integrato d’Intervento, all’insegna dell’approssimazione e della fretta. Fretta che l’assessore all’Urbanistica Ettore Fanfani ha addirittura rivendicato, senza spiegarne i motivi e senza dire quale sia interesse per la città.
È stato così adottato un Piano pieno di errori e senza alcuna partecipazione pubblica.
L'impegno del Coordinamento Lodi Vivibile
Il coordinamento Lodi Vivibile si è fatto promotore di diverse osservazioni al Piano ed intende illustrare alla città in dettaglio quanto la sua adozione risulterebbe dannosa per la città e perché sia necessaria una sua profonda trasformazione che porti all’adozione di un nuovo progetto partecipato.
Vediamo un esempio del perché è necessario fermare questo progetto, una delle osservazioni presentate.
Perchè fermare questo progetto
Il Piano Integrato prevede un’area commerciale con una a SPL (Superficie Lorda di Pavimento) a destinazione commerciale pari a 7400 mq, mentre la superficie di vendita (SV) è pari a solo 2.500 mq. La Delibera della Giunta Regionale della Lombardia 20/12/2013, n. X/1193 prevede all’articolo 2 comma 4: “La superficie di vendita delle medie [notare: MEDIE] e grandi strutture che presentano una superficie lorda di pavimentazione superiore al doppio della superficie di vendita richiesta [nel caso concreto di Lodi , 2500 mq di SV su 7400 mq di SLP], viene incrementata, ai soli fini della valutazione degli effetti d’impatto, di una quantità pari alla metà della superficie lorda di pavimentazione eccedente il predetto rapporto. In tal caso la superficie lorda di pavimentazione da computare è quella riferibile alla sola funzione commerciale con esclusione delle altre funzioni urbanisticamente ammesse (intrattenimento, turismo, servizi, ecc.)”.
In altre parole, gli studi avrebbero dovuto considerare carichi di traffico per la rete (e conseguenti effetti ambientali in termini ad esempio di impatto acustico) ben superiori a quelli considerati. Questo comporta la necessità di rifare tutte le valutazioni degli effetti ambientali del PII.
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