Processo Mario Cattaneo, il figlio spiega perché hanno omesso il colpo di fucile
Durante la quarta udienza per eccesso colposo di legittima difesa che vede imputato l'oste di Borghetto Lodigiano ha parlato il figlio dell'uomo.
Processo Mario Cattaneo: la parola al figlio dell'oste, testimone oculare dei fatti di quella notte.
Processo Mario Cattaneo
Il processo all'oste Mario Cattaneo per eccesso colposo di legittima difesa prosegue. Chiamati sul banco dei testimoni, durante la quarta udienza, il figlio e la moglie dell'oste di Casaletto Lodigiano.
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Ecco perché ai carabinieri non hanno parlato dello sparo
Il figlio dell'oste imputato spiega per quale motivo, in quella notte di marzo 2017, la famiglia ha deciso di non fare parola ai carabinieri del colpo esploso. Quel colpo di fucile, partito dal fucile di Mario Cattaneo, ha ucciso uno dei malviventi che si erano introdotti nella sua osteria, Petre Ungureanu. Il 45enne Gianluca Cattaneo sostiene che nonostante il colpo partito pensavano non fosse accaduto nulla di grave. Il bossolo è stato poi nascosto e il fucile rimesso a posto, ai carabinieri non è stata fatta menzione dello sparo ma ci si è limitati inizialmente a chiedere l'intervento per il furto all'interno del locale.
Anche la moglie al banco dei testimoni
Anche la moglie di Cattaneo, Fiorenza, ha reso la propria deposizione al banco dei testimoni. La donna ha asserito di aver visto due mani che impugnavano la canna del fucile del marito, dai rilevamenti, però, non emergono impronte sulla canna. Non è da escludere che le alte temperature che raggiuge la canna abbiano cancellato le impronte, così come non è possibile escludere che il fucile sia stato pulito, hanno spiegato i Ris.
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