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Riapertura delle scuole in sicurezza: le domande più frequenti e le risposte ai dubbi

Cosa succede in caso di alunno con sintomi? Come funziona la mensa?

Riapertura delle scuole in sicurezza: le domande più frequenti e le risposte ai dubbi
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Riapertura delle scuole in sicurezza nel Lecchese: le domande più frequenti e le risposte ai dubbi. A pochi giorni dalla ripresa della scuola è stato predisposto un vademecum, molto utile, con una serie di domande e risposte atte a chiarire quali sono le condizioni per poter accedere a scuola, come funziona il distanziamento, cosa succede in caso di alunno con sintomi, come funziona la mensa, come avviene la sanificazione degli ambienti scolastici e molto altro.

Le domande più frequenti e le risposte ai dubbi

  1. Riapertura delle scuole. Quali sono le condizioni per poter accedere alla scuola?

Precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale a vario titolo operante:

  • l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti;
  • non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.

Dovrà essere ridotta al minimo la presenza di genitori o loro delegati nei locali della scuola se non strettamente necessari (es. entrata /uscita scuola dell’infanzia).

  2. Quale distanziamento è previsto nelle scuole?

Istruzione primaria e secondaria

Il distanziamento previsto è da intendersi:

  • nella “zona banchi” di minimo un 1 metro tra le rime buccali degli studenti calcolato dalla posizione seduta al banco dello studente, avendo pertanto riferimento alla situazione di staticità;
  • nella “zona cattedra” è imprescindibile la distanza di 2 metri lineari tra il docente e l’alunno nella “zona interattiva” della cattedra, identificata tra la cattedra medesima ed il banco più prossimo ad essa.

L’utilizzo della mascherina è necessario in situazioni di movimento e in generale in tutte quelle situazioni (statiche o dinamiche) nelle quali non sia possibile garantire il distanziamento prescritto.

Servizi educativi/Scuola dell’infanzia

Nella scuola dell’infanzia l’attività è organizzata per garantire una serena vita di relazione nel gruppo dei pari (omogenei o eterogenei per età) a seconda dell’assetto organizzativo definito da ogni servizio educativo. La necessità è quindi, laddove possibile, quella di garantire la stabilità dei gruppi/sezioni evitando l’utilizzo promiscuo degli stessi spazi da parte dei bambini dei diversi insiemi, organizzando gli ambienti in aree strutturate e garantendo il principio di non intersezione tra gruppi diversi.

Per i bambini al di sotto di sei anni non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina; tutto il personale è invece tenuto al corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), così come per gli accompagnatori, per tutto il tempo che rimarranno all’interno della struttura.

 3. È previsto uno spazio di occupazione specifico per ciascun studente?

Non è previsto un valore in metri quadri dello spazio di occupazione dello studente in quanto tale parametro adottato singolarmente, potrebbe non garantire il distanziamento minimo lineare essenziale (vedi FAQ 2).

  4. Riapertura delle scuole . Servono spazi liberi nel caso sia necessario isolare temporaneamente persone (bambini, alunni, operatori) con febbre e sintomi respiratori?

Istruzione primaria e secondaria

I Documenti tecnici del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) indicano che va identificata una idonea procedura per l’accoglienza e isolamento di eventuali soggetti (studenti o altro personale scolastico) che dovessero manifestare una sintomatologia respiratoria e febbre. In tale evenienza il soggetto dovrà essere dotato immediatamente di mascherina chirurgica, qualora dotato di mascherina di comunità, e dovrà essere avviato all’immediato ritorno al proprio domicilio.

Il locale individuato per l’isolamento dei soggetti con sintomi respiratori e con febbre superiore a 37,5 °C può essere utilizzato per ospitare anche più di una persona contemporaneamente, distanziate in modo adeguato e sempre con la mascherina; dopo l’impiego, il locale va pulito e disinfettato approfonditamente, secondo le indicazioni fornite dall’Allegato 1 “Attività di sanificazione in ambiente chiuso” del Documento del 26 giugno 2020 del Ministero dell’Istruzione.

Servizi educativi/Scuola dell’infanzia

Anche nella scuola dell’infanzia è opportuno predisporre spazi dedicati ad ospitare bambini e/o operatori con sintomatologia sospetta.

  5. Cosa fare se un bambino/studente mentre è a scuola sviluppa febbre superiore a 37,5° e/o sintomi di infezione respiratoria?

Il bambino/studente deve essere immediatamente isolato in un locale dedicato (vedi FAQ n. 4) e dotato di mascherina chirurgica qualora indossi una mascherina di comunità. Se minore, deve essere informata la famiglia.

Deve essere organizzato il suo rientro, quanto prima possibile, al domicilio, raccomandando ai genitori di contattare il proprio pediatra o medico di famiglia.

  6. Che differenza c’è tra le cosiddette mascherine di comunità e le mascherine chirurgiche?

Le mascherine chirurgiche sono le mascherine a uso medico, sviluppate per essere utilizzate in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Rispondono alle caratteristiche richieste dalla norma UNI EN ISO 14683-2019 e funzionano impedendo la trasmissione.

Le mascherine di comunità hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana e non sono soggette a particolari certificazioni. Non devono essere considerate né dei dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale, ma una misura igienica utile a ridurre la diffusione del virus SARS-COV-2.

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