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“Strage” sui monti lombardi: morto il terzo cercatore di funghi in 48 ore

Un numero spaventosamente alto di vittime torna a far riflettere sulla sicurezza in montagna.

“Strage” sui monti lombardi: morto il terzo cercatore di funghi in 48 ore
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Una “strage”. Un termine senza dubbio forte come forte è il dolore suscitato dalla agghiacciante serie di tragedie avvenuta sui nostri monti. E’ morto il terzo cercatore di funghi in due giorni. La vittima è Enrico Carenini, 71 anni. L’uomo è stato trovato senza vita ieri, giovedì 17 settembre 2020, nella stessa giornata in cui è stata individuata e recuperata la salma di Paolo Colombo, 72 anni di Castello Brianza, precipitato mentre cercava funghi al Giumello, sopra Casargo.

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“Strage” sui nostri monti: morto il terzo cercatore di funghi in due giorni

Come riporta Prima Lecco la tragedia, l’ennesima dopo la morte sopra Premana, mercoledì 16 settembre,  di Giancarlo Casella,  56 anni, residente a Milano, vice brigadiere della Guardia di Finanza, è avvenuta a Torre de Busi (oggi provincia di Bergamo). La salma del 71enne, poi recuperata e riportata a valle dagli uomini del Soccorso Alpino, è stata individuata in un burrone intorno alle 20. Al vaglio delle forze dell’ordine la dinamica del fatale incidente, ma sembra che l’uomo sia precipitato per una sessantina di metri mentre si trovava in zona per cercare funghi per altro in un’area impervia che conosceva perchè poco distante dalla sua abitazione.

A lanciare l’allarme  sarebbero stato alcuni escursionisti insospettiti dal ritrovamento di un indumento abbandonato nel bosco. Sospetti che purtroppo si sono rivelati drammaticamente fondati quando è stato trovato il corpo senza vita di Carenini.

Ed ora un’altra comunità si è vestita a lutto come avvenuto a Merate già domenica scorsa dopo la morte di Giovanni Bonfanti, 74 anni, che  ha perso la vita mentre cercava funghi.

Ricerche a lieto fine in Valtellina

Anche in Valtellina i soccorritori si sono mobilitati per le ricerche di due fungiatt dispersi. Fortunatamente le operazioni si sono concluse con un lieto fine. Come riportano i colleghi di primalavaltellina.it .Il primo allertamento è arrivato ieri giovedì 17 settembre 2020, intorno alle 19:30, per il mancato rientro di un uomo di 77 anni residente nella zona di Aprica In seguito alla richiesta di soccorso a parte dei familiari, la centrale ha allertato i tecnici della VII Delegazione Valtellina Valchiavenna, con il Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza, i Carabinieri e i Vigili del fuoco, che hanno cominciato le ricerche. Dopo un paio d’ore lo hanno ritrovato, illeso, in località Paierone, tra la Val Malgina e la Val Carona, in comune di Teglio. L’intervento si stava concludendo quando è arrivata un’altra segnalazione per un uomo di Milano, del 1953, uscito in cerca di funghi in Val Belviso ma non rientrato. Aveva lasciato l’auto nei pressi della diga di Frera. Non era rintracciabile con il telefonino perché in quella zona le comunicazioni sono spesso difficili. I soccorritori lo hanno cercato durante la notte. Mentre si stavano organizzando le operazioni per la giornata di oggi, l’uomo è riuscito a mettersi in contatto con i familiari e ad avvisare che stava rientrando. Si era ritrovato in una zona molto impervia e aveva quindi deciso di attendere l’alba per ripartire.

L’allarme

“Non mancano, purtroppo, gli incidenti che già in questa prima fase di stagione dei funghi hanno causato morti e feriti. E’  necessario – fanno sapere da   Coldiretti  Como-Lecco – rispettare ogni norme di sicurezza ed evitare le improvvisazioni: in particolare, non ci si deve mai avventurarsi su sentieri impervi e sconosciuti, mai tentare azzardi specie quando la pioggia rende scivolosi i sentieri e, importante, rendersi sempre rintracciabili in caso di bisogno. E’ altresì importante seguire alcune importanti regole che  vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica”.

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