Producevano profumi e cosmetici contraffatti con lavoratori irregolari costretti a turni massacranti
Sono state elevate sanzioni pecuniarie il cui importo complessivo va da un minimo di 14.500 ad un massimo di 29.000 euro circa.
Dopo aver scoperto l'attività illecita svolta in un capannone situato nel lodigiano al cui interno venivano fabbricati prodotti di cosmetica e profumi contraffatti, la Guardia di Finanza di Lodi ha appurato che i lavoratori impegnati nell'attività erano in nero, costretti a turni massacranti, senza tutele e garanzie.
Erano già stati sequestrati prodotti di cosmetica e profumi contraffatti
I Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi hanno sviluppato in modo trasversale l’attività investigativa a contrasto del fenomeno della contraffazione di marchi e segni distintivi che, alla fine dello scorso anno, aveva portato al sequestro presso un capannone industriale ubicato nel lodigiano, sede di un’impresa operante nel settore della produzione di cosmetici e profumi, di oltre 797.000 prodotti di cosmetica e profumeria ed etichette di noti marchi oggetto di contraffazione. Nell'operazione di fine novembre erano stati sequestrati anche oltre 1.400 chilogrammi di oli essenziali impiegati nel processo lavorativo di confezionamento dei profumi.
Durante i controlli sono stati approfondite anche, sotto il profilo della normativa sul lavoro, le posizioni di tre persone presenti durante i controlli e sorprese nell’attività di confezionamento dei prodotti.
Sfruttamento del lavoro
In particolare, i militari della Tenenza di Casalpusterlengo hanno proceduto ai necessari riscontri documentali e controlli di polizia economico-finanziaria, appurando che due dei lavoratori, sottoposti ad orari e turni sistematici, continuativi e prolungati, erano impiegati completamente “in nero”, ossia in assenza della prescritta comunicazione telematica al Sistema Informativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e, in generale, di alcuna preventiva comunicazione circa l’instaurazione dei rispettivi rapporti, con la conseguente inosservanza, da parte del datore di lavoro, dei correlati adempimenti fiscali e contributivi (oltreché privi di regolare contratto con annesse garanzie per il lavoratore stesso).
Il terzo lavoratore, invece, è risultato impiegato in modo “irregolare”, trattandosi di collaboratore famigliare coadiuvante per il quale è stata omessa la relativa comunicazione all’INAIL.
Elevate pesanti sanzioni al titolare dell'impresa
All’esito dell’attività ispettiva, sul conto del titolare dell’impresa controllata sono state elevate sanzioni pecuniarie il cui importo complessivo va da un minimo di 14.500 ad un massimo di 29.000 euro circa.
L’attività di servizio delle Fiamme Gialle lodigiane si inquadra nell’alveo della costante azione del Corpo a contrasto dei fenomeni del “lavoro sommerso” e dello sfruttamento dei lavoratori, nonché a tutela delle aziende che agiscono nella legalità e rischiano di subire la concorrenza sleale di chi cerca illecitamente di essere più competitivo evadendo gli obblighi contributivi e previdenziali.