Lodi

Morte di Giorgio Medaglia, la svolta: "Andò ad un appuntamento"

Indagini in corso per il decesso del 34enne.

Morte di Giorgio Medaglia, la svolta: "Andò ad un appuntamento"
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Parla il consulente della difesa Biagio Fabrizio Carillo.

L'incontro la sera del 28 giugno 2020

"La sera del 28 giugno 2020 Giorgio Medaglia andò ad un appuntamento". A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è Biagio Fabrizio Carillo, consulente della difesa nell'ambito delle indagini volte a chiarire le cause e le circostanze del decesso del 34enne di Lodi, che uscì da casa propria il 28 giugno del 2020 e venne ritrovato ormai senza vita nell'Adda il 3 luglio successivo.

Secondo Carillo infatti il giovane lodigiano ricevette sul proprio telefono cellulare una telefonata alle 20.41 della sera del 28 giugno 2020, poco prima di uscire di casa. Giocoforza appare probabile che nel corso della chiamata il 34enne si fosse accordato con un amico o un conoscente per incontrarsi in un luogo non ancora definito. La svolta nel giallo legato al decesso di Giorgio Medaglia insomma potrebbe arrivare proprio da una serie di accertamenti e approfondimenti da eseguire sui momenti che precedettero l'uscita di casa da parte del 34enne.

Era astemio, ma tasso alcolemico altissimo

Dalle parole del consulente della difesa Biagio Fabrizio Carillo appare un'altra incongruenza. Medaglia infatti era completamente astemio, tanto che nemmeno in occasioni speciali come il Capodanno o il Natale era solito brindare con amici o parenti. Ma dagli esami eseguiti sul corpo del 34enne, è risultato come avesse un tasso alcolemico particolarmente alto: un tasso che avrebbe potuto mettere in seria difficoltà anche una persona non astemia, e tanto più avrebbe messo in difficoltà un giovane invece astemio. Il dubbio è insomma che quella sera del 28 giugno 2020 qualcuno abbia fatto bere e ubriacare il 34enne di proposito.

L'appello: "Chi sa, ora parli"

Ora, ormai a due anni dal decesso del 34enne, da parte del consulente della difesa giunge un appello: "Chi sa, parli ora". Anche perché, sempre secondo Carillo, i soggetti che aspirano al suicidio sono in un certo senso piegati su se stessi e con un ridotta voglia di vivere la propria vita e dedicarsi ad attività varie. Non è però il caso di Giorgio Medaglia, che aveva una cerchia di conoscenze, andava in palestra, stava programmando una vacanza in Liguria con la madre ed era intenzionato ad iscriversi alla scuola guida.

Ancora tanti misteri da chiarire

Insomma i misteri da chiarire sarebbero ancora parecchi, ed è per tale ragione che il consulente Carillo invita ad esporsi chi eventualmente abbia visto o abbia informazioni riguardo i momenti che precedono il decesso di Medaglia, trovato tra l'altro con addosso un paio di pantaloncini che non erano suoi e di una taglia inferiore rispetto alla sua. Inoltre il motorino del 34enne, di cui si è occupato anche "Chi l'ha visto?" venne trovato ad una considerevole distanza rispetto al luogo del rinvenimento del corpo senza vita: difficilmente un ragazzo astemio ma in quel momento con un tasso alcolemico cos alto, avrebbe potuto percorrere il tragitto in modo autonomo. Per tali ragioni le indagini continuano, come richiesto dal gip del tribunale di Lodi che tre mesi fa si è opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero.

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