Coronavirus, dalla zona rossa: storie di (straordinaria) solitudine
"Perché ci trattate così? Che colpa abbiamo? Qui nella zona rossa non ci sono solo le persone forti, quelli che si sentono eroi, che lo fanno per l’Italia".
Codogno, epicentro della zona rossa: comune isolato - come i suoi limitrofi - per contenere gli ipotetici contagi da Coronavirus. Di come si vive a Codogno se ne parla e se ne parlerà ancora. Qualcuno tenta "il colpaccio" spacciando un video girato all'esterno del paese come se fosse dentro (e viene denunciato). Ma come si sentono le persone che dal 23 febbraio scorso, a seguito del decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono bloccate lì?
Coronavirus: la solitudine della zona rossa
Un abitante di Codogno ha affidato ai social l'affresco della situazione.
"Perché ci trattate così? Che colpa abbiamo? Qui nella zona rossa non ci sono solo le persone forti, quelli che si sentono eroi, che lo fanno per l’Italia e “cosa vuoi che sia starsene per un po’ di giorni a casa, in fondo non ci manca niente”. Quelli sono forti a prescindere, nessuna disgrazia li sconvolge, loro sono vincenti."
La solitudine di anziani e categorie fragili
"C’è però anche M., una signora che conosco e ho incontrato ieri, lei ha 73 anni e vive sola, le ho chiesto “Sta bene? Ha tutto quello che le serve? Ce l’ha da mangiare?”. Mi ha risposto “Si ho ancora un po’ di roba nel frigorifero, ma alla mia età non è il cibo che mi fa vivere, quello che mi fa stare in vita è sapere che domani verranno a trovarmi mia figlia e i miei nipotini, il loro sorriso quando mi dicono ‘ciao nonna!’. Adesso però sono più di 10 giorni che non li vedo perché non li fanno passare, mi hanno detto”. Le veniva da piangere….ma non l’ha fatto, con molta dignità mi ha salutato e mi ha detto “ mi dispiace tanto per voi che siete giovani”."
E non soltanto anziani...
"Ecco ci sono anche queste persone a Codogno, così come ci sono genitori con figli disabili e figli con genitori anziani con l’alzheimer o la demenza senile che non hanno più il supporto dell’infermiera o delle badanti. Ci sono anche le persone con problemi di salute che esulano dal virus, magari con problemi pregressi di ansia e attacchi di panico, come pensate che stiano in questi giorni? Chi pensate che li aiuti? Magari sono soli rinchiusi in casa terrorizzati.
Su una popolazione di 50.000 persone quante pensate possano essere queste persone “fragili”?