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AREA C304: i primi otto giorni di isolamento raccontati dagli abitanti della "zona rossa"

Otto giornate quotidianamente narrate da chi sta vivendo un'alterata normalità.

AREA C304: i primi otto giorni di isolamento raccontati dagli abitanti della "zona rossa"
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In questi giorni difficili, in cui tra malati e isolati sembra non esserci una fine dal "buio periodo del Coronavirus", la forza e la determinazione dei lodigiani si intravede anche in parole gentili. C'è chi scrive una lettera di ringraziamento a chi è in prima linea per arginare il contagio, chi ricorda le bellezze di un territorio meraviglioso, e chi decide di raccontare giorno per giorno le lunghe giornate di isolamento tenendo un diario su Facebook.

AREA C304: gli abitanti della zona rossa si raccontano

E' proprio con l'intento di sdrammatizzare e di distrarre i concittadini dalle difficoltà dell'isolamento che nasce la pagina AREA C304, uno squarcio da Facebook  sul singolare mondo all'interno della "zona rossa", che racconta quotidianamente in poche righe l'alterata quotidianità che da più di una settimana si sta vivendo in 11 comuni del Basso Lodigiano.

La pagina è gestita da una famiglia di Castiglione d'Adda, ed è nata per raccontare giorno dopo giorno le sensazioni che si vivono in queste giornate e gli aspetti di questo isolamento.  Il nome prende spunto dalla famigerata Area 51 (sì quella degli alieni... nel deserto del Nevada), che è diventato C304 perché il codice catastale del comune di Castiglione d'Adda.

Clicca sulla gallery e leggi il racconto giorno per giorno

Di seguito i primi otto giorni di isolamento, con foto e riflessione della giornata. Rappresentano un momento quotidiano per fare il punto della situazione, senza mai perdere di vista le bellezze della vita.

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GIORNO 1 - L'ALBA Esiste sempre un'alba. L'alba é il prologo di un nuovo inizio, di un nuovo giorno. Chi se la immaginava un'alba cosí? No, non di quelle che fanno fare tanti like sui social, non di quelle per cui si sta svegli tutta la notte. Un'alba che non ti aspetti, che non avresti mai voluto, che non avresti mai immaginato. Ti svegli una bella mattina, soleggiata, già limpida, senza foschia, fai colazione e uscendo dalla porta ti tuffi nel futuro piú nebbioso mai vissuto. Siamo diventati quelli della "Zona Rossa", gli untori come ironizza qualcuno sui social. Non ci stiamo! Siamo Lodigiani, siamo castiglionesi, siamo genitori, lavoratori, figli e nonni, certo, pur sempre nella "Zona Rossa". Oggi mentre scrivo sta finendo il giorno 1 di questo racconto. Già da venerdi 21 la nostra vita non é piú la stessa. Il coronavirus da lontano che sembrava oggi é a casa nostra. Quel paesino dove "Süced mai gnient" da 3 giorni é alla ribalta nazionale ed internazionale. No, non eravamo preparati a questo e sinceramente neanche lo volevamo. E chi ci pensava? Noi che appena ci si é ripresi dalle feste di Natale si pensa solo a "San Bernardin". E invece, eccoci qua. Per noi nel giro di 2 giorni sono già stati emanati Decreti Urgenti, Provvedimenti Ministeriali, Decreti attuativi per fermare un nemico che neanche si vede. Ricordo in un racconto fattomi tempo fa di come i Castiglionesi fossero famosi per scazzottarsi tanto all'interno del paese quanto capaci di fare quadrato tra compaesani fuori. Peró quelli erano avversari da scazzottate, da scappellotti, li vedevi. Qui no. Peró restiamo Castiglionesi. Metà cuore per chi sta lottando per la salute e l'altra per chi é confinato in paese in isolamento, senza dimenticarsi di nessuno. La situazione é davvero surreale, ci sarà modo nei prossimi giorni per provare a farvelo capire: scrivere e raccontare tutto questo é anche un modo per far passare questo momento e paradossalmente non pensarci.

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GIORNO 2 - L'ORGOGLIO Questo quello che ho respirato oggi: l'orgoglio! L'orgoglio di appartenere a queste terre, a questa gente, l'orgoglio di essere castiglionesi. Da oggi gli accessi ai nostri paesi sono presidiati e ormai siamo fisicamente isolati da chi non é nella Zona Rossa. Fortunatamente una delle comodità che ci offre il nostro tempo é la connessione, se non altro virtuale. La giornata é triste, molto triste, segna un bilancio pesantissimo ma il grande abbraccio del paese é palpabile. Lo sentite, lo sentiamo. Attraverso bacheche virtuali ci facciamo forza, ci diamo coraggio e cerchiamo di non perdere il contatto tra noi. Si cerca di capire come poter fare la spesa, se si puó uscire di casa, se passeranno a ritirare l'immondizia, se il numero che si cerca di chiamare per avere tutte queste informazioni é corretto, se si puó andare al lavoro nel paese vicino, se il distributore di sigarette funziona, se nell'ultimo acquisto di mascherine si é stati derubati e molto altro. Insomma, un vero casino. Ma siamo castiglionesi e come ha ricordato qualcuno in un post condiviso oggi: siamo un casino bellissimo! Facciamoci forza, stiamo ancora piú uniti, acciaccati e provati ma ne verremo fuori! Vi pensiamo, ci pensiamo...

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GIORNO 3 - SOLIDARIETÀ Quando si cerca tra i nomi dei grandi sociologi perché non troviamo Isaac Newton? Secondo me ne avrebbe pieno diritto. L'esperienza della "Zona Rossa" mi sta dando modo di verificare come il Terzo Principio della Dinamica possa essere applicato anche alla sfera sociale: ad ogni allontanamento equivale un avvicinamento uguale e contrario...ma piú duraturo mi permetta di aggiungere il sig. Isaac. In questi giorni ogni azione intrapresa da chi ci governa ha avuto un'unica direzione (non spetta a me dire se a ragione o torto): limitare, se non eliminare e precludere ogni tipologia di scambio sociale. Eppure tra i castiglionesi sto avvertendo il contrario! Voglia di essere utili, di poter aiutare e di essere solidali. Vedo tutto questo in una semplice lista della spesa? Si, perché senza scomodare Newton sono gli avvenimenti avversi della vita che avvicinano gli animi; piú ci isolano e allontano piú riscopriamo quanto sia importante la vicinanza. Quanta voglia di aiutare chi é rimasto indietro o chi sta avendo difficoltà trovate in questi giorni nel vostro cuore? Non perdetela! Quando tutto sarà passato continuate a chiedere al vostro vicino se ha bisogno dello zucchero, della farina o dello yogurt greco sarete ancora una volta parte attiva delle leggi superiori che governano il mondo, quelle su cui gli uomini non hanno potere...

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GIORNO 4 - NOSTALGIA Siamo solo al quarto giorno e mi metto a scrivere di nostalgia? No tranquilli, la nostalgia di cui parlo io riguarda tempi piú che passati, ben prima di settimana scorsa. In questi giorni di isolamento chi ci dá modo di non pensare troppo a ció che stiamo vivendo sono i figli. E proprio da loro, con la loro ingenuità, e insieme a loro stiamo imparando a dare nuovo valore al tempo e alle piccole cose. Oggi, per esempio, B. ha candidamente confessato che gli piace molto di piú andare a scuola che stare a casa: lí puó vedere i suoi amici, giocare e muoversi liberamente. Anche a T. mancano molto i suoi amici e in particolare un'amica. Non potendosi vedere e non potendo T. usare il cellulare e non avendo M. un numero con whatsapps su cui ricevere messaggi, T. ha optato per un disegno da lasciare nella cassetta della posta. Al rientro a casa anche T. ha trovato un biglietto da parte di M.! Che emozione! Quelli di cui parlo sono tempi piú lontani dove non si era sempre connessi, non c'era la tecnologia ad alleviare gli isolamenti, ma dove chi si voleva bene ha sempre comunque trovato un modo per stringersi in un abbraccio lontano. Facciamolo per i nostri figli, teniamo duro per loro abbiamo ancora tanto da imparare e loro da insegnarci.

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GIORNO 5 - LIBERTA' Libertà: ti giuro che l'attesa aumenta il desiderio. È un conto alla rovescia col tempo a rilento (cit.). Oggi non ho molte parole. Vorrei essere tanto una delle nostre amate cicogne, libere di volare oltre la gabbia. Questi confini e queste limitazioni cominciano a starci strette, siamo qui e vedendo quello che ci succede intorno non ne capiamo in fondo il motivo. Vediamola come una rincorsa, spiccheremo il volo!

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GIORNO 6 - L'ACQUARIO Brutta giornata oggi. Brutta, brutta, brutta giornata. Una giornata di quelle che ti vien voglia di prendere su baracca e burattini e scappare per cambiare aria. Ma scappare dove? Sono anni che ci ingolosiscono con la mobilità super veloce: un'ora di volo e puoi raggiungere le principali capitali europee, la TAV, l'Alta Velocità per essere a Roma in neanche il tempo di sederti al tuo posto. E poi? Per scoprire un giorno che al massimo puoi andare da Bertonico a San Fiorano o da Somaglia a Maleo? Ci siamo risvegliati come pesci in un acquario. Arrivi a Bertonico e...TUM, sbatti contro il vetro. Arrivi a Zorlesco e...TUM, altro vetro. Siamo piú confinati dell'Adda Morta. Ricordo da piccolo che mia nonna aveva come vicini una coppia di anziani che in vita loro non era mai uscita dal paese, come ricordo che a scuola ci hanno insegnato la vita nel feudo. Ma noi non siamo pronti! Non era cosí che ci stavamo abituando. Isolamento vuol dire anche questo: resettare la propria mente e riconsiderare i propri spazi, non servono piú le spalle larghe ma un cervello fino capace di riadattarsi in fretta. Certo, non é facile ma remare contro all'idea al momento rende tutto piú difficile.

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GIORNO 7 - NORMALITÀ Per noi il sabato sera é pizza fatta in casa e film! A pensarci bene forse oggi é il primo giorno che ha ricordato la cara vecchia quotidianità. É stato un toccasana per la mente riportarla in quella zona di comfort, un modo per dimenticare anche se per poco le vicissitudini di questi giorni, le preoccupazioni per i nostri compaesani e le incazzature che questa condizione inevitabilmente sta portando. Devo dare ragione all'autore della frase "capisci davvero il valore di una cosa quando la perdi". Ecco, se devo trovare un risvolto positivo di questa situazione é questo: quanto era bella la quotidianità del nostro paesino pieno di controsensi, di bellezze e personaggi? Ora sembra tutto sospeso, irreale, svanito. Voglio e vogliamo la normalià, la quotidianità e le certezze che erano capisaldi della nostra vita. Giurin giuretta che ci accontentiamo di poco per essere felici.

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GIORNO GIORNO 8 - IL RISCATTO Senza troppi indugi: non ci stiamo piú! Isolati, bistrattati e talvolta abbandonati sono gli aggettivi piú gettonati della giornata. Rabbia, rancore, sdegno e determinazione invece i sentimenti che serpeggiano. "Gli untori della Zona Rossa" é una definizione che non ci appartiene ma é un ruolo che abbiano accettato con grande senso civico e di responsabilità. Siamo arrivati quasi ad avere sensi di colpa o di vergogna. Vergogna di cosa poi? Come se avessimo colpe. L'unica colpa che potremo avere sarà quella di aver prestato il fianco ad atteggiamenti distruttivi se non continuaremo a spalleggiarci e a tener vivo quel sentimento di unione che ci ha caratterizzato nei primi giorni. Stiamo facendo grandi sacrifici, tutti, ma presto arriverà il giorno del riscatto. Riscatto sociale, riscatto personale, riscatto del tessuto economico. Mi son Ludesan, mi son de Castion!

A partire da domani racconteremo giorno per giorno, attraverso gli occhi della pagina AREA C304, le sensazioni vissute da quei lodigiani che si trovano ora forzatamente in casa, rilegati in paesi e città che sembrano stare strette, in quella che - seppur forzatamente - potrebbe essere l'occasione giusta per riscoprirle.

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