La motivazione della sentenza

Abusa di tre ragazzine adescate sui social: pena esemplare di 19 anni per il pedofilo

Una “personalità estremamente negativa, caratterizzata da tratti di malvagità e assenza di scrupoli".

Abusa di tre ragazzine adescate sui social: pena esemplare di 19 anni per il pedofilo
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Una “personalità estremamente negativa, caratterizzata da tratti di malvagità e assenza di scrupoli, tesa costantemente al soddisfacimento delle proprie pulsioni sessuali e priva di qualsivoglia spirito di umanità nei confronti della sofferenza delle ragazzine di cui aveva abusato”: questo quanto descritto nella motivazione della sentenza stilata dai giudici del Tribunale di Lodi, che ha condannato ad ottobre a 19 anni di carcere un pedofilo lodigiano.

La sentenza del Tribunale: la più alta per un pedofilo

Come riporta Ansa, è così che i giudici del Tribunale di Lodi descrivono, nelle motivazioni della sentenza che sono arrivate dopo la pronuncia di ottobre, l’uomo di 48 anni condannato a 19 anni di carcere, la pena più alta in Italia per un pedofilo. Le indagini, condotte dal procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo, hanno messo in luce le crudeli strategie dell’uomo, 48enne della provincia di Lodi, per fingersi una ragazzina, con il nickname di “Giulia la malvagia” e poter adescare via WhatsApp e poi abusare di tre minorenni tra gli 11 e i 13 anni.

“Frequenti richieste di aiuto delle ragazzine”

“Emblematiche”, scrivono i giudici (Giuseppe Pighi, Sara Faldini e Ivonne Calderon), erano le “frequenti richieste di aiuto delle ragazzine davanti ai supposti malefici di cui lui le minacciava, prospettando poi come risposta altri nuovi e perversi atti sessuali spacciati come interventi di soccorso”.

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