LA CRITICA

A Lodi spuntano maxi cartelloni pro Esselunga, ma non tutti apprezzano

Il Consigliere Milanesi: "Si dichiarano al fianco dei lodigiani, poi, all'atto pratico, si comportano come sponsor o tifosi di Esselunga".

A Lodi spuntano maxi cartelloni pro Esselunga, ma non tutti apprezzano
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Il consigliere Francesco Milanesi, Lodi Civica, membro attivo del Coordinamento Lodi Vivibile che ormai da mesi si batte contro il progetto di un megastore a marchio Esselunga nel cuore di Lodi, è uno che - fra i tanti - non ha apprezzato affatto l'iniziativa della Giunta Casanova di tappezzare la città con cartelloni pro Esselunga.

I cartelloni incriminati

Nei cartelloni incriminati, apparsi da alcuni giorni in diversi punti della città, vengono esposti tutti i benefici che il progetto porterà alla città a alla cittadinanza: arricchimento offerta commerciale e servizi, potenziamento infrastrutture e migliore viabilità, recupero edifici di valore storico, incremento del verde, nuova area cani e oasi felina attrezzata. Tutti punti, questi, ampiamente contestati dal Coordinamento Lodi Vivibile e dalle associazioni, come Legambiente, che vi hanno aderito.

In totale si contano 100 cartelloni 70x100 cm e altri due da 6 metri per 3: un messaggio che ai cittadini arriva forte e chiaro.

Il comunicato di Milanesi

Che questa maggioranza voglia portare avanti un progetto per un ipermercato nel cuore di Lodi senza ascoltare nessuno è ormai tristemente chiaro a tutti. Ben più gravi sono le parole di chi chiacchiera di essere al fianco dei lodigiani, poi, all'atto pratico, si comporta come sponsor, o tifoso, di Esselunga e vota contro a proposte a favore del tessuto commerciale e imprenditoriale del territorio. Infatti, ci troviamo ad assistere al vicesindaco che con post trionfali sui social, si comporta da ambasciatore del marchio in questione e la maggioranza intera che tappezza Lodi di manifesti pro Esselunga e che raccoglie firme, nemmeno per il progetto, ma per il benvenuto al marchio stesso.
Ora si spiega meglio coma mai nel consiglio in cui il progetto all'ex consorzio è stato portato in adozione, sono riusciti a votare contro a due documenti da me presentati e condivisi dai consiglieri di opposizione, in cui chiedevamo di avvalersi delle opere e delle competenze delle imprese locali nelle varie fasi del progetto e di dare un diritto di prelazione sull'assunzione dei commercianti che potrebbero chiudere come conseguenza dell'arrivo del supermercato. Interessa solo fare propaganda o pubblicità ad un privato mentre le scelte, concrete, su questo progetto che non crea valore aggiunto per la città, penalizza fortemente il tessuto economico di Lodi e non porta vantaggi alle imprese locali, dicono come "prima i lodigiani" sia, solo, uno slogan scollegato dalla realtà.

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