Omicidio Nataly Quintanilla, il compagno aveva chiesto all'amico un garage dove nascondere il corpo
Si indaga sulla doppia vita di Gonzalez Rivas che voleva portare in Italia l'amante e mandare via di casa la baby sitter trovata morta

Nuovi dettagli emergono sull'omicidio di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, la babysitter 40enne trovata morta domenica 2 marzo 2025 nelle acque dell’Adda, a Zelo Buon Persico, in provincia di Lodi.

Omicidio Nataly, gli ultimi aggiornamenti
Secondo le ultime ricostruzioni investigative, Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, il compagno reo confesso dell’omicidio, avrebbe tentato inizialmente di occultare il corpo della donna in un garage o una cantina chiedendo aiuto a un amico. L’uomo avrebbe infatti confidato a questa persona il delitto e la necessità di trovare un luogo sicuro per nascondere il cadavere.

Ma non riuscendo nel suo intento avrebbe poi deciso di disfarsene gettandolo in un fosso nei pressi di Cassano d’Adda all’interno di una valigia. La corrente del fiume ha poi trasportato il corpo fino al luogo del ritrovamento, a Zelo Buon Persico. Al momento, la valigia non è stata ancora recuperata.
Uccisa dopo un violento litigio
Nonostante l’identità della vittima sia pressoché certa, si attende l’autopsia prevista per venerdì 7 marzo 2025, che potrebbe fornire ulteriori conferme e chiarimenti sulle modalità del decesso. Gli inquirenti, infatti, non credono alla versione fornita da Gonzalez Rivas secondo cui la morte della donna sarebbe avvenuta accidentalmente durante un gioco erotico.
Le prove raccolte finora, tra cui testimonianze e analisi di dispositivi elettronici, suggeriscono invece che la 40enne sia stata uccisa dopo un violento litigio. A confermare i sospetti degli investigatori c’è anche il borsone nero in cui è stato rinvenuto il cadavere.
Questo corrisponde esattamente a quello che le telecamere di sorveglianza hanno ripreso mentre veniva caricato in auto dal sospettato la notte dell’omicidio.
L'amante e il piano di portarla in Italia
Gonzalez Rivas, arrestato il 7 febbraio, ha più volte cercato di depistare le indagini sostenendo inizialmente di aver lasciato il borsone in un fosso a Cassano d’Adda. In realtà, secondo i magistrati, lo avrebbe gettato direttamente nell’Adda il 25 gennaio permettendo alla corrente di trasportarlo fino a dove è stato trovato.

Nel frattempo, l’indagine si concentra anche sulla doppia vita dell’assassino reo confesso. L’uomo avrebbe avuto una relazione parallela con una donna residente a El Salvador che non sarebbe però la sua ex moglie. Il piano di Gonzalez Rivas, secondo gli investigatori, era di farla trasferire in Italia per vivere con lui nella stessa casa in zona Bicocca che condivideva con Nataly.
La babysitter avrebbe scoperto questa relazione e, secondo quanto dichiarato, le avrebbe chiesto di lasciare l’abitazione. La discussione sfociata nell’omicidio potrebbe essere nata proprio da questa scoperta, ma gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire l’intera dinamica e il movente preciso.