Pd Lodi contro la chiusura del Centro di Partecipazione Giovanile
Piacentini si rivolge direttamente alla consigliera leghista Eleonora Ferri.
Pd Lodi affonda sulla chiusura del Centro affidato in gestione al Clam
Pd Lodi
Simone Piacentini, del Pd lodigiano affida una lettera aperta ai media in merito al destino del Centro di Partecipazione Giovanile. "La consigliera Ferri continua a non capire (o a non voler capire) una cosa in sé chiara e semplice. Gli spazi di piazzale Forni che erano utilizzati dal Clam non erano una delle tante sale di proprietà comunale da concedere in uso a pagamento secondo le regole impropriamente richiamate dalla consigliera; erano invece la sede di un servizio pubblico che si chiamava Centro di Partecipazione Giovanile, affidato in gestione al Clam. La giunta non ha “sfrattato” il Clam perché si rifiutava di pagare l’affitto, bensì ha chiuso il Centro di Partecipazione Giovanile, trasformandone la sede in uno spazio a pagamento, che peraltro nessuno in questi mesi ha chiesto di utilizzare, decretandone così l’abbandono ed il degrado. A noi quello che il Clam ha fatto in questi anni è piaciuto, e anche molto, perché ha reso vivo questo spazio con proposte intelligenti e continuità di iniziativa, favorendo davvero la partecipazione giovanile."
Nel mirino la consigliera leghista Eleonora Ferri
Piacentini si rivolge in particolar modo alla consigliera leghista Eleonora Ferri: "E la risposta e’ compresa ad esempio in un documento tra quelli elencati: "Visto che si è proceduto alla definizione del progetto per la gestione dello spazio con le allegate norme di utilizzo, scaturito da un confronto ed una elaborazione partecipata tra l’Assessorato alle Politiche Giovanili e l’associazione giovanile CLAM, alla quale si intende affidare la gestione dello spazio, come da documento allegato alla presente deliberazione che ne costituisce parte integrante e sostanziale;". E’ evidente alla lettura che, trattasi di progetto per la gestione dello spazio o centro giovanile e che la gestione e’ stata affidata all’associazione CLAM. Per la Consigliera Ferri cerchero’ di fare un ragionamento: il Comune intende fornire un servizio alla cittadinanza, puo’ farlo internamente oppure affidarlo all’esterno. I gestori dei servizi vengono pagati per il loro lavoro, ad esempio il Comune affida il servizio di gestione dello scuolabus e paga il gestore, in egual misura per i rifiuti, il verde e tanto altro. In questo caso il Comune ha deciso di affidare il servizio di gestione del Centro di Partecipazione Giovanile al CLAM con una differenza sostanziale, non pagando per il servizio ma affidando i locali e la loro gestione. Credo che sia molto lineare e semplice come concetto e che elencare i documenti non serve a molto se non si leggono."
Preservare il servizio
"Però il merito della questione va oltre il Clam o qualsiasi altro soggetto a cui si sarebbe potuta affidare la gestione del Centro, se solo la giunta avesse avuto la volontà di preservare il servizio. Perché è vero che il rispetto delle regole è fondamentale, ma a materie distinte si applicano regole distinte. Perciò, a monte delle regole si pongono le scelte amministrative. La scelta di mantenere il servizio pubblico del Centro di Partecipazione Giovanile avrebbe richiesto la regola dell’affidamento della gestione con bando (oggi, perché all’epoca era invece possibile l’affidamento diretto, tramite protocollo d’intesa); quella di smantellare il Centro e di trasformarne la sede in uno spazio in affitto richiede la regola del pagamento di un canone di concessione. Basterebbe riconoscerlo, assumendosi la responsabilità di questa scelta e provando anche a motivarla, senza nascondersi dietro un presunto “blocco tecnico contabile”. Conclude Piacentini.