Rubano rame da rivendere sul mercato edile: denunciati tre pluripregiudicati lodigiani
I tre sono già noti ai militari di Sant'Angelo Lodigiano.
Al termine di una minuziosa attività d’indagine, nella mattina di oggi, 28 dicembre 2020, i carabinieri della Stazione di Sant’Angelo Lodigiano hanno denunciato per concorso in furto aggravato tre pregiudicati locali, vale a dire, P.A, 23enne di Castiraga Vidardo, R.M., 34enne di Marudo e P.D.A., 36enne di pure lui di Castiraga Vidardo.
Tre denunciati per concorso nel furto di pluviali di rame
I tre, già noti ai carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano per i loro trascorsi criminali, si sono resi responsabili di varie scorribande in danno di un’abitazione disabitata di Valera Fratta e di una cappella privata collocata nel cimitero dello stesso comune, da dove hanno rubato lavorati in rame, per lo più pluviali, per un peso complessivo di circa 70 kg e un valore commerciale stimato in 1.000 euro. I fatti si sono verificati la sera del 4 dicembre 2020, quando i tre, a bordo di una Nissan Micra intestata a una terza persona ignara dei loro intendimenti, hanno deciso di recarsi nel piccolo comune di Valera Fratta e rubare del rame da piazzare poi sul mercato edile.
Le indagini dei Carabinieri di Sant'Angelo
Le indagini condotte dai carabinieri di Sant’Angelo sono state agevolate proprio dalla conoscenza diretta dei tre pregiudicati, immortalati nelle immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza comunale e lettura targhe, che avevano appunto ripreso l’auto con la quale si erano recati sui luoghi del delitto. Una volta in possesso delle immagini, per gli inquirenti è stato fin troppo facile risolvere l’intricato puzzle, dando un nome ai tre sconosciuti, tanto che i responsabili, messi alle strette grazie agli elementi di prova raccolti, non hanno potuto fare altro che ammettere quanto fatto. Tra l’altro, le precise indagini dei carabinieri hanno anche chiarito che i tre complici avevano tratto in inganno un imprenditore edile della zona rivendendogli il rame e assicurandogli che proveniva da un’altra azienda operante nello stesso settore, dalla quale tutti loro dipendevano. Il metallo, interamente recuperato, è stato quindi sottoposto a sequestro e trattenuto in carico, in attesa delle determinazioni della locale magistratura, alla quale i tre sono stati denunciati a piede libero.
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