L'Ordine dei medici di Lodi scrive al ministro Speranza dopo il terzo morto: "Tutelateci"
"Il prezzo pagato dalla categoria è inaccettabile da parte di qualunque Paese civile".
Dopo il decesso in seguito al contagio da Covid-19 di Marcello Natali, 57 anni, segretario per la provincia di Lodi della Federazione dei Medici di medicina generale (Fimmg), sono tre i medici di famiglia stroncati dal virus sul territorio. E' infatti morto anche il dottor Ivano Vezzulli, 61 anni, di San Rocco al Porto con ambulatorio a Maleo, e Giuseppe Borghi, 64 anni, di Casalpusterlengo.
Ordine dei medici di Lodi scrive al ministro Speranza
Natali è stato uno dei pochi medici di famiglia non in quarantena ad aver gestito dal 21 febbraio, nell’ex zona rossa intorno a Codogno, il primo focolaio in Italia di Covid-19. Il suo contributo era stato determinante e la sua morte ha scatenato rabbia e dolore nella comunità, ma anche fra i colleghi. La tutela dei medici di base, che l’Ordine dei medici della provincia di Lodi sta sostenendo da settimane, è fondamentale. Per questo motivo l'Ordine lodigiano ha inviato una lettera al ministro della Salute.
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"Tutelateci"
"Il mondo ci sta guardando: noi vogliamo che i nostri medici, che sono la risorsa più preziosa del nostro sistema sanitario, siano tutelati adeguatamente. I medici di famiglia stanno svolgendo un incessante e faticoso lavoro nei confronti della popolazione, disorientata e spaventata. Il prezzo pagato dalla categoria è inaccettabile da parte di qualunque Paese civile". Recita la missiva.
Fra le richieste:
"Insistiamo perché vengano potenziate le unità di intervento domiciliare che, adeguatamente protette e organizzate, che possano svolgere sul territorio la valutazione di coloro che devono essere ricoverati o necessitano accertamenti e cure non praticabili a domicilio. Non possiamo accettare richieste, quando non intimidazioni, per eseguire visite senza disporre di adeguata tutela".