Festival della Fotografia Etica 2020: ancora due weekend per farsi incantare dalle sue immagini FOTO
Per mantenere le distanze di sicurezza e non creare grossi assembramenti, luoghi espositivi suddivisi in 11 location, alcune di queste all’aperto, visitabili da tutti, altre in luoghi chiusi e con biglietto.
Mancano solo due weekend per la conclusione dell'edizione 2020 del Festival della fotografia etica di Lodi - Codogno, che anche quest'anno nonostante le difficoltà organizzative e logistiche è riuscito ad incantare centinaia e centinaia di appassionati e curiosi con diverse esposizioni sparse in tutta la città.
Un'edizione speciale ma altrettanto magica
Rischiava di essere cancellato a causa Covid, ma grazie all'impegno degli organizzatori, delle amministrazioni interessati e dei tanti volontari, il Festival è stato salvato regalando come ogni anno forti emozioni a tutti i visitatori.
Questa undicesima edizione, per mantenere le distanze di sicurezza e non creare grossi assembramenti, ha visto i luoghi espositivi del festival suddivisi in 11 location, delle quali 10 a Lodi e una a Codogno. Alcune di queste all'aperto, visitabili da tutti, altre in luoghi chiusi che necessitano del biglietto per potervi accedere.
Mancano ancora due weekend, quello del 17-18 del 24-25 ottobre 2020, per poter visitare le mostre dalle 9.30 alle 20.00. L'esposizione di Codogno, situata all'interno del Comune, segue invece gli orari del Comune ed è quindi aperta anche in settimana.
In ogni caso le esposizioni rimangono nel cuore di Lodi distanti pochi minuti l'una dall'altra, il tempo utile per qualche commento tra amici o per assimilare le forti e meravigliose immagine appena osservate.
10 esposizioni a Lodi che ti portano in tutto il mondo
Come ogni anno le foto del Festival toccano numerosi temi, trasportando i visitatori in tutto il mondo: dagli incendi che hanno dilaniato l'Australia, alla buffa storia del fenicottero Bob divenuto ambasciatore e sensibilizzazione di una campagna a tutela dell'ambiente, fino alla scoperta della poco conosciuta malattia della vitiligene e del mercato di armi che si intreccia con feste e cibo.
Menzione speciale per la storia di coraggio raccontata nell'ex Chiesa dell'Angelo, un prezioso reportage della fotografa Maggie Steber che racconta "la storia di un volto", la storia di una giovane distrutta da un folle gesto e di come un'intera famiglia abbia lottato unita senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà della vita, anche quando sembra ormai tutto perduto. Viene narrato il percorso che una ragazza senza più un volto percorre per tornare ad avere un viso ed uno sguardo su un mondo che pensava di non volere più.
Il Covid raccontato tramite la fotografia
Quest'anno, naturalmente, non è potuto mancare un importante contributo fotografico sul Covid: a partire dalla vicina esperienza di Codogno e andando a scoprire come negli altri Stati è stata affrontata questa terribile pandemia il cui spettro torna a bussarci alla porta.
Immagini che mostrano vividamente un mondo spesso fatto di numeri, immagini che ti guardano negli occhi trasmettendo la sofferenza dei loro soggetti. Osservando la foto di una donna che piange accanto a due bare di cartone che conterranno i corpi senza vita di due cari uccisi dal virus risulta difficile rimanere impassibili, così come con la veduta dell'alto delle piazzole in un parcheggio il cui perimetro segnato a terra suggerisce ai senza tetto americani di non uscire dai propri confini per ridurre il rischio contagio.
D'altro canto fa sorridere vedere come a Shanghai anche i cani vengano tutelati dai propri proprietari facendo indossare l'oro una piccola mascherina su misura.
In un'esposizione a Palazzo della Prefettura Medici senza Frontiere ha voluto dedicare spazio all'impegno dei mesi scorsi dei volontari e dell'aiuto offerto dall'associazione al territorio lodigiano nel momento di maggiore difficoltà. Le stesse difficoltà che vengono esposte al Museo Paolo Gorini con lo spazio No Profit Lodigiano tramite le immagini della Croce Rossa Italiana: immagini forti che raccontano un impegno ammirevole mentre in sottofondo, a qualche metro di distanza, quegli stessi volontari chiacchierano felici dopo quei lunghi mesi impegnativi.
Mai dimenticarsi del futuro
Scelta felice quella del punto 10, la location conclusiva del Festival situata in Piazza Banca Bipielle dove decine di fotografie raccontano i sogni e le speranze di bambine di tutto il mondo. Un simbolo che vuole ricordare che nonostante tutto un futuro c'è e noi non dobbiamo deluderlo.
Giordana Liliana Monti