Dirette gratis delle partite di calcio: chiusi 114 siti illegali
L'operazione della Guardia di Finanza è partita da Brescia.
Operazione Free football: la Finanza ha bloccato siti che offrivano eventi sportivi. Si tratta di ben 144 le piattaforme online che offrivano dirette streaming, serie tv e film protetti da diritti d’autore.
Operazione Free Football
Si chiama Free Football ed è l’operazione sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia insieme al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma e coordinata dalla locale Procura della Repubblica. L’indagine ha permesso di individuare e bloccare 114 siti internet che offrivano, in diretta e illegalmente, eventi sportivi, nonché film e serie tv coperti dal diritto d’autore.
Le indagini
Come racconta il nostro BresciaSettegiorni.it, in queste settimane i finanzieri hanno notificato a tutti gli I.S.P. (Internet Service Provider) operanti in Italia, un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Brescia, di 114 domini web monitorati sulla rete, operanti nel settore della diffusione illecita, in modalità streaming, di partite di calcio e contenuti audiovisivi a pagamento e in assenza di un accordo con il legittimo distributore. In particolare, è stato accertato che venivano offerti contenuti “pirata” sia in modalità “streaming live” cioè in diretta, che in modalità “streaming on demand”, quindi, a richiesta degli interessati.
Illecita catena di valore
Tutti i siti riportavano veri e propri palinsesti organizzati, di immediata e facile accessibilità per gli utenti, per facilitare la scelta del programma preferito. Tali fenomeni di “pirateria” costituiscono costante pericolo per la sicurezza economico-finanziaria. Le indagini della Guardia di Finanza, da un lato, mirano a contrastare la diffusione dei contenuti “pirati” a tutela dei legittimi distributori che dispongono del copyright, dall’altro lato, prendono di mira l’illecita catena di valore che ruota intorno a tale fenomeno illegale. Si pensi, a mero titolo esemplificativo, alla pubblicità che compare su tali siti “pirata” che viene alimentata proprio dalla distribuzione di materiale ad elevato “appeal” per i consumatori.