Il commento

No, il Covid non è un'invenzione: chiedetelo ai lodigiani. Passerini: "I negazionisti mi fanno venire l'ulcera"

Le parole del sindaco di Codogno in risposta a chi non crede all'esistenza del virus.

No, il Covid non è un'invenzione: chiedetelo ai lodigiani. Passerini: "I negazionisti mi fanno venire l'ulcera"
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(In copertina Francesco Passerini - foto tratta dalla Pagina Facebook Lega Codogno)

Chi ha vissuto fin dall'inizio la pandemia sulla propria pelle sa benissimo che cosa è capace di fare questo virus. Lo sanno tutti coloro che hanno perso un nonno, un genitore, un figlio, una moglie. Lo sanno quelli che sono guariti, dopo essere stati intubati e dopo aver passato giorni a respirare grazie a delle macchine. E lo sanno tutti coloro che non basano le proprie credenze su ciò che fa più comodo, allontanando quello che fa più paura o negando per comodità una situazione rischiosa.

E anche se stanchi delle restrizioni, delle limitazioni, delle mascherine e del distanziamento, i lodigiani sanno bene che cos'è successo in quei terribili mesi invernali, cadenzati dal suono delle ambulanze e dai controlli, conoscono la paura ma anche il rispetto delle regole. E no, non apprezzano affatto chi afferma che tutto questo sia stato inventato. Tra i tanti, lo ha detto chiaramente anche Francesco Passerini, primo cittadino di Codogno, una delle cittadine maggiormente colpite dal Coronavirus, primo focolaio di febbraio.

Il sindaco di Codogno: "i negazionisti mi fanno venire l'ulcera"

Durante un'intervista, il sindaco di Codogno non si è risparmiato - ovviamente, dopo tutto quello che lui e i suoi concittadini hanno passato! - dichiarando apertamente che i negazionisti gli fanno venire l'ulcera, così come i deputati che si sono astenuti sulla Giornata nazionale in memoria delle vittime, sostenendo che non è esistito.

Il sindaco leghista ha dichiarato che il Coronavirus non è stata un'invenzione mediatica, ricordando i 224 morti, deceduti nell'arco temporale che va dal 21 febbraio al 18 maggio. Passerini si tiene lontano dal commentare il "Caso Bocelli" e le uscite di Salvini senza mascherine, proseguendo il discorso e affermando che sia importante mantenere alta l'attenzione senza farsi prendere dal terrore e dalla psicosi.

A Codogno nessun nuovo positivo da quasi due mesi

A Codogno, come affermato dallo stesso Passerini, le misure di sicurezza sono state rispettate sempre: mascherina, distanza sociale e disinfezione delle mani, provvedimenti che hanno garantito l'assenza di nuovi contagi da quasi due mesi e i reparti di terapia intensiva quasi vuoti.

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Giordana Liliana Monti 

 

 

 

 

 

 

 

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