Da lunedì 1 febbraio

Lombardia da oggi zona gialla: cosa cambia, le nuove regole

Spostamenti, bar, ristoranti e cultura: quello che c'è da sapere.

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La notizia che in molti attendevano e speravano è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì 29 gennaio 2021: Lombardia zona gialla. Quasi a sorpresa il ministro alla Salute Roberto Speranza ha decretato il passaggio di zona che entrerà in vigore a partire da oggi, lunedì 1 febbraio 2021 (e non da domenica 31 gennaio, come si pensava in un primo momento, in linea con le scansioni temporali delle ultime ordinanze). Secondo l’ultimo monitoraggio dei dati epidemiologici in merito alla diffusione del Coronavirus è infatti emerso che la nostra regione è “meritevole” di una riclassificazione che prevede un alleggerimento delle misure restrittive.

Lombardia zona gialla

La conferma è arrivata intorno alle 18.30 di venerdì anche dal Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana: “Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza. La Lombardia passa in zona gialla – ha annunciato tornando a sottolineare il pressing esercitato su Roma per il cambiamento di colore. 

“È stata una settimana certamente difficile –ha aggiunto Fontana – abbiamo lottato perché, come attestano i dati, i lombardi meritano questa riduzione delle restrizioni. A tutti chiedo di continuare comunque a mantenere sempre alta l’attenzione continuando ad adottare comportamenti virtuosi”.

Più libertà per le persone

Con il passaggio in zona gialla maglie più larghe per i cittadini lombardi che, per esempio, potranno spostarsi più liberamente tra Comuni. Ovviamente l’indicazione è quella di mantenere tutti i comportamenti necessari a prevenire potenziali nuovi contagi da Coronavirus.

Le nuove zone in Italia

Saranno in zona arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome saranno in zona gialla. Non ci sono regioni o province autonome in zona rossa.

Le regole della zona gialla

Cosa cambia da una zona all’altra? La novità principale riguarda gli spostamenti: non più delimitati dai confini del proprio Comune ma liberi, senza bisogno di autocertificazione, su tutto il territorio regionale. Ovviamente, dalle 6 alle 22 visto che il coprifuoco rimane attivo.

Restano vietati almeno fino al 15 febbraio gli spostamenti fra Regioni, salvo per le ormai note esigenze di lavoro, emergenza e salute.

Consentita la visita agli amici all’interno della Regione, per una sola volta al giorno. Nella stessa auto il massimo consentito è di due adulti e due minori di anni 14. Le stesse regole valgono per la visita ai parenti.

L’autocertificazione servirà solo per gli spostamenti compiuti tra le 22 e le 5 del mattino.

Negozi ed esercizi commerciali

Altra importante novità, la possibilità per bar e ristoranti di riaprire e servire i clienti al tavolo. Una boccata d’ossigeno che gli esercenti chiedevano a gran voce e che si spera possa evitare il collasso di un settore in profonda crisi. Lo stesso per pasticcerie, gelaterie e tutti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Attenzione però il consumo al tavolo sarà possibile solo fino alle 18, così come l’asporto. Inoltre i negozi nei centri commerciali restano chiusi nel weekend, ad eccezione dei generi di prima necessità.

Parrucchieri e centri estetici aperti.

Sport

Restano chiuse palestre e piscine ma sarà ora possibile spostarsi in tutta la regione per praticare attività motoria o sportiva, anche per raggiungere strutture e impianti (aperti) presenti nel proprio Comune. Restano chiuse palestre e piscine, aperti i centri sportivi.

Cultura

Altra importante novità, la riapertura nelle zone gialle di musei, istituti e luoghi della cultura dal lunedì al venerdì, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Lo stesso varrà per le mostre. Niente da fare invece per cinema, teatri e sale concerto.

Scuola

Scuole in presenza al 100% per infanzia, elementari e medie. Alle superiori didattica in presenza alternata per minimo il 50% e fino al 75% degli studenti.

Trasporti

Riempimento massimo al 50% dei mezzi di trasporto pubblico locale, ad eccezione del trasporto scolastico dedicato.

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