Lega vuole report su iscrizione anagrafe di bimbi da coppie stesso genere
"Vigilare su bambini iscritti all'anagrafe da coppie dello stesso genere". La sollecitazione è arrivata al Pirellone da Federica Epis.
“Vigilare su bambini iscritti all’anagrafe da coppie dello stesso genere”. La sollecitazione è arrivata oggi al Pirellone da Federica Epis, consigliere regionale della Lega.
Il fatto
La rappresentante della maggioranza ha presentato un’interrogazione alla Giunta per sensibilizzare sul problema dell’iscrizione di minori all’anagrafe da parte di coppie dello stesso genere. “Secondo il nostro ordinamento giuridico non è consentita l’iscrizione nei registri di stato civile di bambini concepiti all’estero, come fossero figli di due padri o due madri – ha osservato Epis – Eppure, sempre più sindaci consentono l’iscrizione all’anagrafe da parte di persone dello stesso sesso, commettendo di fatto un illecito amministrativo”. La rappresentante della Lega ha illustrato il percorso che porta a questa possibilità. “Generalmente, per ottenere un bambino da portare in Italia, le coppie dello stesso genere si avvalgono della maternità surrogata, una pratica vietata in Italia e spunto di un acceso dibattito per la barbarie sullo sfruttamento del corpo femminile e per il fatto che un bambino viene poi sottratto a chi l’ha tenuto in grembo”.
Report su richieste e iscrizioni
“Bisogna evitare che le convinzioni ideologiche di alcune coppie e di alcuni sindaci prevalgano sull’interesse dei bambini ad avere un’educazione adeguata e una crescita armoniosa, magari compromettendo il suo sviluppo individuale, sociale e psicologico”, ha osservato ancora Epis che ha chiesto alla Giunta di contattare immediatamente l’associazione dei Comuni per acquisire un report sulle richieste e le effettive iscrizioni anagrafiche da parte di coppie dello stesso genere in Lombardia.
La risposta dell’assessore
“La questione è delicata – ha osservato l’assessore alla Famiglia e Pari opportunità, Silvia Piani – La competenza è dello Stato, il dibattito sul tema è già approdato anche in Parlamento e ha anche coinvolto la Corte costituzionale. Quel che è certo è che il nostro obiettivo è garantire che un minore cresca al fianco di un padre e di una madre”. Soddisfatta Epis: “E’ importante dimostrare su questo tema attenzione, sensibilità e responsabilità”.