Alessandro Pezzini lascia Italia Viva e segue Luigi Marattin in una nuova avventura politica
Con lui altri tre dirigenti territoriali: Emanuele Cristelli del Friuli Venezia Giulia, Giorgia Bellucci di Rimini e Valeria Pernice di Verona
Il presidente provinciale di Italia Viva Lodi Alessandro Pezzini lascia il partito di Matteo Renzi per seguire la nuova avventura politica del deputato Luigi Marattin.
Alessandro Pezzini lascia Italia Viva
Nuove turbolenze scuotono il panorama politico italiano. Alessandro Pezzini, presidente provinciale di Italia Viva Lodi, ha annunciato oggi, lunedì 9 settembre 2024, il suo abbandono del partito fondato da Matteo Renzi per unirsi al nuovo progetto politico lanciato dal deputato Luigi Marattin.
L'annuncio di Marattin
In una conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati, Marattin ha ufficializzato la sua uscita da Italia Viva, dichiarando anche la sua intenzione di lasciare il gruppo parlamentare per entrare nel Gruppo Misto. Accanto a lui, quattro dirigenti territoriali che hanno deciso di seguire le sue orme e voltare le spalle al partito di Renzi: Emanuele Cristelli del Friuli Venezia Giulia, Giorgia Bellucci di Rimini, Valeria Pernice di Verona, e appunto Alessandro Pezzini.
L’inizio di una bella storia.
In bocca al lupo a tutti noi.Un ringraziamento agli amici di @ItaliaViva che rimarranno nel mio cuore.
Ora guardiamo avanti, verso #OrizzontiLiberali. pic.twitter.com/AAF0IvKXjl
— Alessandro Pezzini (@lisanderpezzini) September 9, 2024
Marattin, infatti, ha fondato l'associazione "Orizzonti Liberali", un nuovo progetto politico che ha già attirato l'attenzione di numerosi esponenti locali. "Non so se altri parlamentari aderiranno al nostro progetto, ma già centinaia di dirigenti locali ci hanno seguito e altri lo faranno presto" ha dichiarato Marattin con ottimismo.
Il perchè della rottura
La rottura con Italia Viva è stata motivata principalmente dall'adesione del partito al cosiddetto "campo largo", ovvero l'alleanza con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Un'alleanza che, secondo Marattin, non offre prospettive interessanti per una politica di governo del Paese. "Non condividiamo né il merito né il metodo di questa scelta", ha sottolineato Marattin, spiegando così la sua decisione di prendere una strada diversa.