ECONOMIA

Cassa integrazione record a Lodi: +156% in sei mesi

È la provincia lombarda con l’aumento più alto di CIG autorizzata nel 2025. UIL: “Segnale allarmante, serve intervenire prima che la crisi esploda”

Cassa integrazione record a Lodi: +156% in sei mesi
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Nel primo semestre 2025, Lodi registra il più alto aumento di cassa integrazione in Lombardia: +156,5% rispetto all’anno precedente. La UIL lancia l’allarme.

Cassa Integrazione, record a Lodi

Nel primo semestre del 2025, le ore di CIG autorizzate nel territorio lodigiano sono cresciute del 156,5%, il dato più alto a livello regionale. Un’impennata che preoccupa i sindacati e segnala una crisi industriale e occupazionale in fase avanzata, pur in assenza degli effetti più gravi delle tensioni geopolitiche e commerciali globali.

È quanto emerge dal 2° Rapporto UIL Lombardia 2025 sulla Cassa Integrazione, che denuncia un aumento medio del 17,9% su scala regionale (oltre 56 milioni di ore autorizzate) e del 21,8% a livello nazionale.

“La nostra preoccupazione è concreta – dichiara Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia –. La congiuntura peggiora e già oggi crescono le ore di cassa straordinaria e i lavoratori coinvolti. Se non si agisce subito, la situazione può degenerare”.

I dati regionali

Mentre Milano registra un calo del 17,5%, Lodi è l’estremo opposto. Il balzo della cassa integrazione segnala un tessuto produttivo fragile, colpito in particolare nei settori del manifatturiero, della meccanica, dell’artigianato e del commercio.

“Non si tratta di un disagio isolato – sottolinea Monteduro –. È una crisi diffusa che tocca le piccole imprese e le filiere industriali, e che rischia di diventare strutturale se non governata”.

Anche il commercio in difficoltà

Il rapporto evidenzia inoltre una crescita del +41,2% di ore di CIG nel commercio in tutta la regione. Un indicatore del calo dei consumi e del disagio delle famiglie, sempre più colpite dalla perdita del potere d’acquisto. Crescono anche le richieste ai fondi di solidarietà nel terziario.

“Se cala il commercio, vuol dire che le famiglie non spendono più – avverte il sindacato –. Il lavoro povero è oggi la vera emergenza economica lombarda”.

La UIL chiede l’attivazione di osservatori territoriali permanenti sulle crisi aziendali e misure per tutelare il reddito dei lavoratori.

“Non bastano gli ammortizzatori – conclude Monteduro –. Servono investimenti, formazione, contrattazione e politiche redistributive. Le crisi vanno anticipate, non rincorse”.