Turismo nel Lodigiano: si guarda al modello "Cammino di Santiago"

La riscoperta di un turismo religioso, da compiersi magari a piedi o in biciletta, caratterizza intrinsecamente il Lodigiano

Turismo nel Lodigiano: si guarda al modello "Cammino di Santiago"
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Un turismo dei territori e dei piccoli borghi capace di sfruttare gli elementi più significativi dell'economia locale e metterli in rete per favorire un'offerta integrata e dare impulso a nuove iniziative. Il Lodigiano, tra siti e manufatti candidati alle tutele Unesco, ambiente naturale di grande interesse e testimonianze storico-artistiche, può diventare sempre più meta di un turismo lento e di qualità.

Ne hanno parlato oggi con i principali stakeholder e gli amministratori locali, gli assessori regionali Lara Magoni (Turismo, Moda e Marketing Territoriale) e Pietro Foroni (Territorio e Protezione civile) in visita istituzionale a Lodi (Ufficio Territoriale regionale), Senna Lodigiana (Ostello dei Pellegrini) e Sant'Angelo Lodigiano (Castello, Musei civici e Casa natale di Santa Francesca Cabrini). 

MAGONI: LEGARE OFFERTA A SETTORI E PRODOTTI FORTI

"Questo territorio ha la volontà e la vocazione per affacciarsi ad un turismo internazionale - ha spiegato Lara Magoni - I comparti più importanti dell'economia locale, come l'erboristeria e il lattiero-caseario hanno una forza intrinseca che può essere sfruttata nell'ambito di un'offerta turistica globale. Per farlo però - ha ricordato - si deve fare squadra e usare la forza dei prodotti locali e delle peculiarità come driver. Quella di oggi è stata un'occasione concreta di confronto e raccolta di consigli utili e richieste che giungono dal territorio e sarò felice di poter sostenere. Il bando 'Viaggio in #Lombardia' che con 800.000 euro finanzia al 70% le iniziative per sostenere i borghi, chiuso a fine
febbraio, in questo senso - ha ricordato Magoni - è uno strumento importante per aiutare anche le realtà meno conosciute a investire su progetti significativi per generare attrattività, così come la misura per proporre manifestazioni d'interesse a promuovere eventi temporanei, che possono avere un positivo riverbero per il settore del turismo su cui Regione ha appena appostato 600.000 euro".

FORONI: INVESTIRE SU RETE E SISTEMA

"Non partiamo da zero, manca ancora, tuttavia, una consapevolezza diffusa delle potenzialità su cui investire e una spinta concreta a fare sistema affinché il Lodigiano faccia un salto di qualità - ha affermato l'assessore Foroni - Non possiamo più permetterci oggi di ragionare Comune per Comune, serve un'offerta omogenea di territorio, che non è difficile da proporre, dato che si tratta di un territorio uniforme. Un primo passo è stato fatto, grazie ad Explora - la Destination Management Organization di Regione Lombardia per la promozione dell'offerta integrata - con un
calendario comune delle manifestazioni più significative".

IN LOMBARDIA TURISMO IN CRESCITA, IN BASSA LOMBARDIA ITALIANO

I flussi turistici di Regione Lombardia aggiornati al 2017 vedono 18 milioni di arrivi e 40 milioni di presenze (numero di arrivi moltiplicato per numero di giorni di permanenza) con una permanenza media di 2,38 giorni. Il trend regionale dei turisti internazionali negli ultimi 5 anni è in costante crescita e rappresenta più del 50% degli arrivi in molti territori. I territori della bassa Lombardia, tuttavia, risultano essere ancora prevalentemente appannaggio dei turisti italiani: Pavia (76,7% di arrivi italiani), Mantova (72,9%), Lodi (68,1%) e
Cremona (63,6%).

NEL LODIGIANO IN AUMENTO LE PRESENZE E LA MEDIA DEL SOGGIORNO

Il territorio lodigiano, che attesta una presenza di turisti italiani del 68,1%, per il restante 31,9% è meta particolarmente ambita per i turisti della Cina (16.439), della Corea del Sud (5.366) e della Germania (3.086).
Nel 2017 gli arrivi nel Lodigiano sono stati pari a 140.408, cresciuti del +3,4% rispetto al 2016: un dato positivo in ogni soprattutto perché si registra un allungamento della durata media del soggiorno sul territorio che si attesta intorno 1,57 giorni nel 2017 - sotto la media regionale -. Un trend che incide concretamente sulle presenze totali che nel 2017 sono state 220.201 (+5.5% nell'ultimo quinquennio).

IN ATTESA 2 CANDIDATURE A SITO UNESCO

La via Francigena, che in Lombardia coinvolge i territori di Lodi e Pavia, è stata candidata nel 2017 a patrimonio Unesco. Il più recente passo per la richiesta di inserimento nella lista Unesco anche della tutela di 15 impianti idrovori, 7 manufatti irrigui, 13 fontanili e 7 ecomusei lombardi, atteso entro l'estate, vede infine, nel pregevole elenco, anche un manufatto lodigiano: il Giardino lungo la Muzza. In aumento, negli ultimi 8 anni, nel Lodigiano, pure le piste ciclabili, per un turismo lento che permette di apprezzare luoghi naturali e percorsi storici. Con oltre 37 km di percorsi ciclopedonali, la provincia di Lodi ha registrato, nel 2016, una crescita del 14,1% sul 2011.

FORONI: GREEN E VIA FRANCIGENA COME CAMMINO DI SANTIAGO

"Il Lodigiano può costruire un'offerta turistica peculiare investendo su una proposta 'verde' e cicloturistica, che oggi ha una domanda elevata. Sulla via Francigena poi, transitano ogni anno migliaia di pellegrini da tutta Europa. Serve perciò una gestione strategica del turismo religioso, come è stato fatto sul cammino di Santiago di Compostela. Occorre - ha concluso Foroni - investire su progetti solidi e darvi continuità, come il sistema delle piste ciclabili bianche e il completamento della rete della Muzza, una greenway lungo un canale storico". Anche per l'assessore
Magoni "la riscoperta di un turismo religioso, da compiersi magari a piedi o in biciletta, caratterizza intrinsecamente il Lodigiano e deve quindi diventare un volano fondamentale".

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