Tempio Civico dell'Incoronata: parte il restauro
Il prezioso strumento musicale, capolavoro artistico collocato sopra la cantoria in nicchia a destra dell’altare, venne realizzato da Domenico da Lucca nel 1507 ed è già stato oggetto di alcuni interventi di restauro nel corso dei secoli.
Nuova vita per il prestigioso organo del Tempio Civico dell’Incoronata.
Tempio Civico dell'Incoronata
Il prezioso strumento musicale, capolavoro artistico collocato sopra la cantoria in nicchia a destra dell’altare, venne realizzato da Domenico da Lucca nel 1507 ed è già stato oggetto di alcuni interventi di restauro nel corso dei secoli. Oggi presenta un naturale bio-deterioramento dovuto alla presenza di insetti xilofagi, che se non vengono arginati possono causare gravi danni alla struttura e problemi nell'alimentazione dell’aria, nella fonica d’insieme, nell'intonazione e nell'accordatura. Lo scorrere del tempo ha causato inoltre un deterioramento del palco e di alcune parti lignee ubicate nella sacrestia. Di qui la necessità di intervento rilevata dall'Amministrazione comunale, che ha scelto la strada dell’affidamento a due ditte specializzate rispettivamente nella manutenzione della parte meccanica e nel restauro delle parti lignee dell’organo.
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Le parole di Maggi
“Sono particolarmente soddisfatto di essere riuscito entro fine anno 2018 a stanziare le risorse economiche necessarie affinché si provvedesse da parte nostra a realizzare le condizioni di un recupero dell’organo dell’Incoronata, un vero gioiello artistico oltre che rinomato strumento musicale. L’operazione è solo un primo passo: si inserisce infatti all'interno di un quadro ampio che riguarda il Tempio civico. Stiamo cercando di valorizzare l’Incoronata il più possibile sia rispetto alle risorse disponibili, sia per quanto attiene i necessari interventi sulla struttura, sia infine dal punto di vista turistico e gestionale in collaborazione con la Diocesi di Lodi, con cui rinnoveremo a breve la Convenzione per il Comitato di Rettoria”.
Ha commentato l’assessore alla Cultura Lorenzo Maggi.
Il restauro
Le condizioni dell’organo impongono ora un restauro parziale al fine di salvaguardarne il mantenimento nel tempo. Due sono le procedure di gara in corso: la prima riguarda la parte lignea, la cassa esterna, il palco, la sacrestia e il relativo arredo ligneo. L’assegnazione, avvenuta secondo una procedura Sintel, è andata allo ‘Studio Restauro beni culturali S.a.s’. di Crema, per un importo di 5.900 euro + IVA, per un totale di 7.198 euro. Il titolare, Paolo Mariani, è restauratore accreditato che vanta lunga e qualificata esperienza nel settore: tra l’altro si è occupato del restauro dell’area archeologica di Palazzo Pignano, ha collaborato al restauro conservativo della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari in Venezia e vanta numerose pubblicazioni. La seconda gara riguarda il recupero della parte organaria vera e propria (operazioni quali lo smontaggio, i rilievi fotografici e tecnici, il trattamento antitarlo, la verifica delle canne, la sistemazione della tastiera, la pedaliera, il sistema di ventilazione, l’accordatura finale). In tal caso la procedura di affidamento si chiude in queste ore.
“Entrambe le linee operative - conclude Maggi - partiranno dopo l’Epifania, quando le due ditte aggiudicatarie dovranno realizzare i rispettivi mini-progetti di lavoro da sottoporre alla valutazione della Sovrintendenza ai Beni culturali per l’esame e via libera. Sono fiducioso che il tutto avvenga in tempi rapidi e in primavera l’organo dell’Incoronata possa rivivere al meglio delle sue potenzialità”. Nel caso del primo intervento i tempi tecnici prevedono che entro dieci giorni, a partire dal 7 gennaio 2019, sia realizzato il rilievo e presentato alla Sovrintendenza il progetto di recupero. Una volta ottenuto il via libera, l’intervento dovrà essere concluso entro 50 giorni. Nel secondo caso identiche tempistiche e procedura, ma l’intervento si chiuderà entro 80 giorni.