Teatro alle Vigne: torna il Lodi Blues Festival

Ecco il programma.

Teatro alle Vigne: torna il Lodi Blues Festival
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Dopo qualche anno di assenza, il festival ritorna con la Winter Session tra le mura amiche del Teatro alle Vigne che ha visto passare sul proprio palco i live di tanti straordinari bluesman di casa e d’oltreoceano.

Lodi Blues Festival

La rassegna nel corso degli anni ha avuto il piacere e l’onore di ospitare interpreti di caratura mondiale: da Corey Harris ad Eric Bibb, da Roberto Ciotti a Jerry Portnoy, da Duke Robillard a Fabio Treves, dai Nine Below Zero a Roy Rogers a Mike Zito. Giunto alla sua undicesima edizione, con questa sessione invernale il“Lodi Blues Festival” riporta il grande blues a scaldare il cuore della città: un week-end intenso che prevede ospiti internazionali e alcuni dei migliori esponenti del panorama nazionale.

Il programma

Si parte venerdì 8 febbraio con i Superdownhome, power-duo rivelazione della passata stagione. Ispirati da Seasick Steve, fanno un rural-blues torrido e dirompente: con voce, cigar-box, cassa e rullante innervano di folk e rock la tradizione downhome del Mississippi. Nel loro show troverete qualche cover ben scelta, ma soprattutto brani inediti con un sound originale e il vizio per i ritornelli che ti rimangono attaccati addosso. Nell’estate 2018 sono stati protagonisti sui palchi di festival prestigiosi (hi-light a Pistoia Blues) e il successivo inverno hanno aperto per top-artist in tour in Italia come Fantastic Negrito, Robben Ford e Larkin Poe. Nel loro ultimo album “Twenty Four * Days” l’iconico Popa Chubby compare come guest e proprio Popa sarà il produttore artistico del loro nuovo disco.

La chiusura della prima serata è affidata alle sapienti mani di MATT SCHOFIELD, con le quali riesce a tirare fuori dalla sua chitarra un tono che lo rende riconoscibile dopo poche note. Pluripremiato chitarrista, cantante e compositore inglese ora di base negli Usa, è stato inserito da Guitar & Bass Magazine tra i primi dieci chitarristi blues britannici di tutti tempi accanto a leggende come Eric Clapton e Peter Green. Durante la carriera Matt si è esibito con la sua band in 25 nazioni, ha duettato con Buddy Guy, si è aggiudicato il premio di “Mojo Magazine” come “Blues album of the year” per il suo disco “Anything but time”, ha vinto per tre anni consecutivi il titolo di “Guitarist of the year” ai British Blues Awards confermandosi così l’artista più innovativo della sua generazione. Si esibirà a Lodi Blues con un format che ama molto, il suo classico organ trio con Jonny Henderson all’hammond e Even Jenkins alla batteria. Occasione giusta per celebrare il 15° anniversario dell’uscita del suo primo album come solista proprio con l’organ trio, che ha scelto anche come line-up del suo prossimo disco in uscita nel 2019.

La seconda giornata del festival, sabato 8 febbraio, si tufferà nella tradizione e nella storia del genere. Il sipario si aprirà per due nomi tutelari della scena blues nazionale, che incrociando le proprie personali carriere daranno vita ad un raro ed originale duo:Angelo “Leadbelly” Rossi & Roberto Luti. Quando in Italia si vuole individuare un interprete di Blues vero, profondo ed onesto su un nome sono tutti d’accordo: Angelo “Leadbelly” Rossi. Si è guadagnato il soprannome “Leadbelly” in onore del primo disco scoperto, un album di Huddie Ledbetter meglio conosciuto come Leadbelly e per la stessa preferenza verso il blues acustico e rurale, quello che ha radici e origini nel Delta. Angelo Rossi ha viaggiato molto nel Mississippi, collaborando a lungo con il bluesman americano Larry Johnson. Una carriera ininterrotta dagli esordi negli anni ’80 ad oggi, voce e chitarra, suonando parecchio e registrando poco, ma nel 2006 ci ha regalato una perla incidendo l’intenso “I Don't Want to Take Nothing With Me When I’m Gone”, album seminale per la nostra scena blues. Quando è in buona compagnia (come in questo caso), smette volentieri i panni da one man band per far nascere collaborazioni straordinarie. Roberto Luti, apprezzato chitarrista dal talento cristallino, è tra i migliori strumentisti italiani di blues e dintorni nonché colonna portante dei Tres Radio Express Service. Ha vissuto per un decennio a New Orleans, ha nelle mani e nell’anima il suono di quella terra. L’incredibile tecnica e la sensibilità unica nel suonare la chitarra slide gli hanno permesso di entrare in pianta stabile nel progetto musicale e benefico internazionale “Playin for Change”, esibendosi in giro per il mondo al fianco di grandi artisti.

L’edizione 2019 della Winter Session si concluderà ospitando un pezzo di storia della musica sul palco delle Vigne: ANIMALS AND FRIENDS. Accanto ai Rolling Stones, ai Beatles e agli Yardbirds, gli Animals furono una delle band di maggior successo negli anni sessanta, piazzando addirittura 13 hits nelle charts e assicurandosi di diritto un posto nella Rock'n'Roll Hall of Fame. Se a ciò aggiungiamo l'influenza che hanno esercitato su artisti del calibro di Bruce Springsteen o del premio Nobel Bob Dylan possiamo avere un'idea di chi stiamo parlando. Dopo più di 30 anni i due membri originali John Steel (batteria) e Mickey Gallagher (tastiere) hanno deciso di far rivivere la magia di quegli anni e riproporre dal vivo i brani che li hanno resi immortali: "The House of the Rising Sun", "We gotta get out of this place", "It's my life", “Boom Boom”, "Don't let me be misunderstood". Una scaletta perfetta, impressionante, letteralmente la storia della musica. Sono tornati con le loro hits in giro per il mondo con una sigla, "Animals & Friends", che gli permette di invitare sul palco vari amici quali ospiti speciali. In questo tour completano la line-up Roberto Ruiz al basso e Danny Handley, straordinario chitarrista e cantante. Un evento imperdibile per tutti gli amanti della buona musica dei mitici sixties.

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