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“Zone rosse” in base all’indice di contagiosità (Rt)? Lodi non si salverebbe

In Lombardia solo Bergamo sarebbe "fuori pericolo".

“Zone rosse” in base all’indice di contagiosità (Rt)? Lodi non si salverebbe
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Un pacchetto di misure valide su tutto il territorio nazionale e, al contempo, un sistema di regole che suddividerà le Regioni in tre «scenari di rischio, con misure via via più restrittive». Come riporta Prima Bergamo, è questa l’ossatura che avrà il nuovo Dpcm, atteso entro la giornata di mercoledì e annunciato quest’oggi (lunedì 2 novembre 2020) alla Camera dal premier Giuseppe Conte.

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“Zone rosse” in base all’indice di contagiosità (Rt)

No quindi a un lockdown generalizzato, ma largo a limitazioni calibrate su un fattore di rischio che sarà determinato per ogni Regione sulla base di 21 criteri, tra cui l’indice Rt (indice di contagiosità) il cui limite massimo di allerta è fissato a 1,5. Al momento, la Lombardia presenta un Rt pari a 2,09 e tutte le provincie lombarde sono oltre la soglia critica, tranne Bergamo, il cui Rt oscilla tra l’1,25 e l’1,5. A determinare la classificazione delle Regioni sarà il Ministero della Salute e l’inserimento in una determinata fascia comporterà necessariamente l’applicazione di precise misure restrittive, che però sono ancora in fase di discussione.

Le ipotesi

Quel che si conosce, e che è stato anticipato da Conte in aula, è che a livello nazionale scatteranno le seguenti limitazioni:

  • coprifuoco nella fascia serale (l’orario non è stato specificato);
  • chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, a esclusione di alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole;
  • chiusura delle attività e dei corner per le scommesse;
  • chiusura di mostre e musei;
  • prevista la limitazione del 50 per cento per la capienza a bordo dei mezzi pubblici;
  • previste limitazioni agli spostamenti tra le Regioni con diverso coefficiente di rischio (dovrà essere esibita l’autocertificazione, così come per il coprifuoco, e gli spostamenti dovranno avvenire solo per ragioni di lavoro, studio, salute o prima necessità)
  • possibilità di didattica a distanza al cento per cento per le scuole superiori.

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