Truffa in un supermercato di Casalpusterlengo, cambiavano i codici a barre degli alcolici per pagarli di meno
Secondo le stime, il danno complessivo arrecato ai negozianti colpiti dalla banda è di circa 2.000 euro
Le stesse tecniche sono state utilizzate anche nei supermercati di Pandino e Castelleone in provincia di Cremona e Carpaneto Piacentino.
Scoperta banda dei supermercati, tre denunce
Si è conclusa con l'identificazione e la denuncia di tre uomini un'inchiesta avviata dai Carabinieri che ha svelato una serie di truffe ai danni di supermercati nelle province di Lodi, Cremona e Piacenza. Gli accusati sono tre individui di 25, 30 e 35 anni, tutti residenti nel milanese e con precedenti penali alle spalle.
Le indagini hanno preso il via a metà settembre quando il responsabile della sicurezza di un supermercato di Castelleone, nel Cremonese, ha segnalato ai Carabinieri un sospetto episodio. Tre uomini, giunti sul posto con un furgone, sono entrati nel market e hanno messo in atto uno schema ben collaudato.
Senza farsi vedere, sostituivano i codici a barre originali delle bottiglie di alcolici con quelli di prodotti a basso costo, pagando così importi molto inferiori al reale valore della merce. Inoltre, distraendo le cassiere durante il pagamento, riuscivano a dichiarare una quantità inferiore di bottiglie rispetto a quelle realmente acquistate.
La truffa a Casalpusterlengo
Le stesse tecniche sono state utilizzate anche in altri supermercati di Casalpusterlengo nel Lodigiano, Pandino in provincia di Cremona e Carpaneto Piacentino. Secondo le stime, il danno complessivo arrecato ai negozianti è di circa 2.000 euro.
Decisive per l'inchiesta sono state le riprese delle telecamere di sorveglianza. Analizzando i filmati e conducendo accertamenti sul furgone utilizzato, i Carabinieri sono riusciti a risalire ai sospetti. Il proprietario del veicolo è stato identificato come uno dei membri del gruppo, mentre i fotogrammi hanno permesso di riconoscere gli altri due complici.
Tutti e tre sono stati denunciati all'autorità giudiziaria con l'accusa di truffa in concorso.