Si toglie la vita a 18 anni il Pm accusa i medici
Una ragazza ricoverata in ospedale nel reparto Psichiatria si suicida dopo aver subito violenza da un 32 enne ricoverato nello stesso reparto.
Si toglie la vita in ospedale per la famiglia è colpa dei medici che avrebbero dovuto vigilare sulla ragazza onde evitargli di compiere il gesto estremo.
Si toglie la vita dopo la violenza
La vicenda risale a 8 anni fa, quando nel luglio del 2010 una ragazza di 18 anni ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Codogno subisce violenza da un altro paziente di 32 anni. Dopo quattro mesi da questo fatto, la giovane decide di togliersi la vita lanciandosi da una finestra.
Caso riaperto dalla Procura
Il caso viene riaperto dalla Procura di Lodi nel 2016, in quanto i medici non avrebbero di fatto impedito che la ragazza arrivasse a compiere il gesto estremo. L’accusa ha formulato richieste di condanna per quattro dei cinque medici imputati. Condanne per quasi 15 anni di reclusione. La famiglia della ragazza si è costituita parte civile nell’ambito del processo che dovrebbe concludersi il prossimo 27 febbraio.
I punti su cui fa leva la difesa
Le difese degli imputati puntano soprattutto sul rapporto di causalità tra la violenza subìta a luglio dalla ragazza e la decisione di porre fine alla sua vita. Inoltre il giorno stesso del suicidio la ragazza avrebbe avuto un violento litigio con la madre. E sempre secondo i difensori, la ragazza sarebbe stata trasferita in un altro centro psichiatrico su richiesta dei genitori e non avrebbe manifestato segnali che lasciassero presagire il dramma. Non resta che aspettare la conclusione del processo.