Sfruttamento e lavoro in nero, colto in flagrante il titolare di un laboratorio di panificazione
Sospesa l'attività per via della violazione di ogni norma: titolare tratto in arresto
Grazie ai controlli per l’emersione del lavoro nero, effettuati dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del
Lavoro di Lodi, unitamente a Carabinieri della Compagnia di Lodi, effettuati nei giorni scorsi nei pressi di un laboratorio semi-industriale di panificazione in un Comune dell’Alto Lodigiano, è emersa la presenza di cinque lavoratori sprovvisti di contratto di lavoro.
Senza contratto e in condizioni di sfruttamento
Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato e della Compagnia di Lodi, hanno effettuato dei controlli a tappeto sul territorio. Durante l'ispezione svolta all'interno di un laboratorio di panificazione, sono emerse delle realtà sconcertanti.
Nel laboratorio difatti sono stati trovati ben 5 lavoratori sprovvisti di contratto in regola, e quindi senza aver ricevuto una sorveglianza sanitaria, informazione e formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Due dei quali si trovavano sul territorio Nazionale illegalmente e quindi privi di permesso di soggiorno.
Secondo quanto emerso dall'ispezione, i 5 lavoratori operavano in condizioni di sfruttamento, non seguivano quindi la normativa dalla reiterata corresponsione di retribuzioni di CCNL. Le condizioni di lavoro dei 5, violavano quindi la normativa relativa all’orario di lavoro ed ai periodi di riposo/riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie. Oltre che alla violazione delle norme di sicurezza e igiene sul posto di lavoro e degli alloggi degradanti.
Arresto, sospensione e sanzioni
Date le condizioni in cui operavano i lavoratori e alle numerose violazioni delle norme, oltre che al numero superiore di tre dei lavoratori esposti ad un grave pericolo, il titolare del laboratorio di panificazione è stato tratto in arresto in flagranza di reato con collocazione agli arresti domiciliari come convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Lodi.
Le gravi condizioni di lavoro hanno inoltre imposto la sospensione dell'attività ed il titolare ha ottenuto delle sanzioni per un importo complessivo superiore ai 30.000 euro. Inoltre, uno dei lavoratori in nero percepiva il reddito di inclusione, pertanto, oltre ad essere stato deferito alla Procura della Repubblica di Lodi è stato segnalato all’INPS per la revoca del beneficio.