Salmonella: salame Bertoletti prodotto a Lodi ritirato dai supermercati

Allerta alimentare per rischio microbiologico dovuto a presenza del batterio.

Salmonella: salame Bertoletti prodotto a Lodi ritirato dai supermercati
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Il Ministero della Salute richiama il salame per rischio salmonella. Pubblicato l'avviso di richiamo del lotto 251019 con scadenza 20/04/2020 del "Salame prima qualità" a marchio Salumificio Bertoletti srl per rischio microbiologico dovuto a presenza di salmonella.

Salame prodotto a Lodi ritirato

Il salame è stato prodotto da Salumificio Bertoletti srl, nello stabilimento di via delle Boschine 6, a Graffignana in provincia di Lodi.

Il provvedimento è stato firmato oggi, martedì 31 dicembre, e pubblicato sul sito del ministero nell’apposita sezione dedicata ai richiami di prodotti alimentari. Si ricorda che l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

La nota dell'azienda

Riceviamo e pubblichiamo:

Per una più completa informazione da dare ai cittadini tengo a precisare che si tratta di un problema verificatosi solamente su quel tipo di prodotto e non su tutti i nostri salami, in quanto produciamo 6 linee differenti (Casereccio, Campagnolo, Salame prima qualità, Salame tipico lodigiano, Lodi terra buona, al Roverone).
il lotto in questione non è più in circolazione in quanto è già stato ritirato a scopo preventivo, e che abbiamo già effettuato delle contro analisi e sono risultate NEGATIVE.
Siamo pronti a dimostrare ciò anche attraverso dati certi da laboratori accreditati.
La ticipizzazione dal patogeno ad oggi da parte dell ATS non ci è ancora stata comunicata e da qui non possiamo ancora comprendere le cause di questo avvenimento.
Inoltre precisiamo che la materia prima utilizzata per fare questo salame non deriva dalla macellazione dei nostri suini ma è stata acquistata da Terzi.

Mattia Bertoletti socio titolare del Salumifico Bertoletti

Che cos’è la salmonella?

Il batterio del genere salmonella, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è il più comunemente isolato nei casi di infezioni trasmesse dagli alimenti. È presente in natura con oltre 2000 varianti, anche se i ceppi più diffusi nell’uomo sono la “salmonella enteritidis" e la "salmonella typhimurium".

È possibile suddividere le infezioni provocate da questo agente batterico in due forme: tifoidee e non tifoidee. Le prime, come suggerisce il nome, provocano nell’uomo la febbre tifoide, mentre le secondo sono una delle cause più frequenti di intossicazioni alimentari nel mondo industrializzato.

I principali veicoli di infezione sono l’acqua e i cibi contaminati. Gli alimenti considerati più a rischio, come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità, sono le uova crude o poco cotte e i loro derivati; il latte crudo e i suoi derivati; la carne, soprattutto se poco cotta, e i suoi derivati; le salse e i condimenti per le insalate; i preparati per dolci e creme; la frutta e la verdura contaminate durante il taglio.

I principali sintomi dell’infezione da salmonella sono i disturbi del tratto gastrointestinale come il dolore addominale, la nausea, il vomito e la dissenteria, che possono anche essere accompagnati dalla febbre.

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