Quanto può mangiare un pesce siluro? Le incredibili immagini degli esemplari pescati nell'Adda
Una specie alloctona, invasiva, che danneggia la fauna locale e contro cui da tempo, anche nel Lodigiano, è stata dichiarata guerra.
Una specie alloctona, invasiva, che danneggia la fauna locale. Stiamo parlando del pesce siluro, il "River monster" dell'Adda, contro il quale anche nel Lodigiano da tempo sono in atto iniziative di contenimento promosse anche da Regione Lombardia. A portare avanti questa campagna, nei giorni scorsi, sono stati i pescatori della Fipsas Lecco, associazione guidata da Stefano Simonetti, che hanno effettuato una uscita nel tratto di Adda lecchese, nella zona del Ponte Nuovo, a monte di quell'Adda che arriva anche nella nostra provincia di Lodi. Diversi gli esemplari recuperati e sono davvero impressionanti le immagini di quanto possa ingurgitare un pesce siluro a dimostrazione dei danni creati alla fauna ittica della tipica della nostra zona.
Quanto può mangiare un pesce siluro?
I pesci siluro mangiano durante la fase giovanile invertebrati di fondale, mentre nella fase adulta si alimenta di pesci come anguille, tinche, carpe e molti altri. In media i siluri più piccoli hanno un fabbisogno energetico molto elevato e possono arrivare ad ingerire fino al 10% del loro peso, mentre invece, questo valore scende per gli adulti al 1-2%.
Dove si trova nell'Adda?
In base agli studi del 2015 nell’ambito del progetto “Conservazione della biodiversità del Parco Adda Nord: Indagine e contenimento delle popolazioni ittiche appartenenti a specie alloctone, nel tratto di Fiume Adda ricompreso nel Parco Adda Nord” il pesce siluro è stato rinvenuto (ed è fortemente radicato oltre che assai prolifico) in tutto l’Adda sublacuale compresi i bacini di Olginate e Garlate.
Predilige tratti fluviali a corrente moderata, con portata antropizzata per presenza di sbarramenti e aree bacinizzate, profondità mediamente superiore a 2,5 m, spesso nelle vicinanze di scogliere di grandi massi ciclopici, buche, ceppaie e piante cadute in alveo, sottosponda.