Piazze di spaccio nelle campagne cremonesi: arrestati due spacciatori
In manette un 40enne Lodigiano e un 23enne di origine marocchina.
Piazze di spaccio nella campagne cremonesi: due spacciatori arrestati.
Piazze di spaccio: arrestati spacciatori
Organizzati e con precisi ruoli, binocoli, armi bianche, droga e denaro, avevano allestito una serie di “piazze di spaccio” nelle strade arginali tra i comuni di Cremona, Spinadesco e Crotta d’Adda (CR). Esasperati gli agricoltori, in particolare per il danneggiamento delle colture causato dall’impossessamento di intere zone rurali da parte delle bande di spacciatori, ed esasperati i conducenti di veicoli che normalmente impegnano la Sp234 per raggiungere la città di Cremona, stanchi delle continue “svolte” pericolose effettuate dai tossicomani alla guida dei propri veicoli, al fine di raggiungere le “piazze di spaccio” impegnando le strade interpoderali.
Vere proprie centrali di spaccio
Una campagna letteralmente invasa da spacciatori magrebini quasi sempre provenienti dall’hinterland milanese che hanno creato nei pressi delle aree rurali alla periferia di Cremona, vere e proprie centrali di spaccio di eroina e cocaina con un’utenza impressionante, tra giovani e meno giovani, provenienti da tutti i centri della provincia, ed anche da alcuni centri delle limitrofe province di Lodi e Piacenza “conquistati” dai prezzi vantaggiosi per l’acquisto delle varie sostanze. L’eroina chiamata “scura” o la “brutta” ceduta a 20 euro a dose (circa un grammo), mentre la cocaina “bianca” o la “bella” a 60 euro a dose (circa mezzo grammo). Spaventoso, come già detto in altre occasioni, il fenomeno del ritorno prepotente delle dipendenze da eroina, ora non più consumata con le siringhe, ma sniffata, inalata o fumata come già avviene per la cocaina.
Arresto in flagranza di reato
I Carabinieri della Compagnia di Cremona, pertanto raccolta questa richiesta di “aiuto” da parte degli agricoltori e di diversi cittadini, che nelle strade arginali, e all’interno di aree ricavate nei campi coltivati, in particolare quelle che costeggiano il canale navigabile, vi erano attive diverse “piazze di spaccio”, poste in essere in particolare da cittadini di nazionalità magrebina, nella giornata di ieri 19 luglio, hanno arrestato in flagranza di reato:
E.A.M., nato a Beni Mellal (Marocco) cl. 1995, in Italia senza fissa dimora, nullafacente, censurato, identificato a mezzo permesso di soggiorno per stranieri rilasciato nel febbraio del 2017 dalla questura di Ravenna;
C.A., nato a Codogno (LO) cl. 1978, residente a Somaglia (LO), nullafacente;
I due soggetti, nel territorio di Cremona, nei pressi di una stradina interpoderale che appunto costeggia il canale navigabile, nelle vicinanze della sp 234, sono stati sorpresi, unitamente ad altri due soggetti al momento non identificati, intenti ad allestire una “piazza di spaccio” all’interno di un campo coltivato a mais, armati di un machete. Accorgendosi dell’arrivo della pattuglia si sono dati alla fuga. Inseguiti a piedi dagli operanti i due sono stati fermati dopo essere saliti a bordo di un’autovettura Seat “Leon”, di colore nero, di proprietà del citato C.A..
La perquisizione
Bloccati e perquisiti sono stati trovati in possesso di sostanza stupefacente, occultati in due marsupi posti sotto il sedile anteriore della vettura, e in particolare:
gr.15 di cocaina contenuti in un involucro di cellophane;
gr.10 di cocaina contenuti in un involucro di cellophane;
gr.60 di eroina contenuti in un involucro di cellophane;
gr.40 di eroina contenuti in un involucro di cellophane;
La successiva ispezione dell’area dove i quattro soggetti sono stati sorpresi ha permesso di rinvenire e sequestrare tra le altre cose, ulteriore materiale attestante l’attività delittuosa posta in essere in particolare: un machete di grosse dimensioni, un binocolo con relativa custodia marca “bresser” compact 10×25 di colore nero, quattro rotoli piccoli di cellophane utilizzato per il confezionamento dello stupefacente, due taglierini; una tavoletta in legno utilizzata come piano per il taglio dello stupefacente; due bilancini digitali di precisione e la somma di 1.630 euro suddivise in banconote di vario taglio.
Involucri di cellophane, hashish e taglierini
Nella stessa area sono stati trovati centinaia di involucri abbandonati di cellophane e di rotoli della stesso materiale, verosimilmente utilizzato per l’attività di spaccio. La perquisizione domiciliare a carico di C.A. ha permesso di rinvenire una panetto di hashish del peso complessivo di 100 grammi, dei taglierini utilizzati per il taglio ed il confezionamento della sostanza stupefacente e un bilancino elettronico di precisione.
Non si esclude che il ruolo di C.A., nel contesto della “banda” individuata, i cui spacciatori materiali, risultano tutti di origine maghrebina, sia quello di sostegno logistico e di collaboratore/consumatore. Questo perché i militari nel corso del servizio effettuato nell’ avvicinarsi alla “piazza di spaccio” hanno sentito nitidamente che alcuni “clienti”, a bordo di auto che si stava introducendo nell’area, hanno urlato a gran voce il suo nome di battesimo per avvertirlo del loro arrivo ed individuarne la posizione.
Identificare i complici e i clienti
Quanto recuperato è stato sequestrato. Gli arrestati, ultimate formalità rito, son ostati trattenuti presso le camere di sicurezza della caserma “S. Lucia” a disposizione A.G.. in attesa rito direttissimo che si celebrerà nella giornata odierna presso il Tribunale di Cremona. I Carabinieri della Compagnia di Cremona, stanno continuando gli accertamenti finalizzati ad identificare i complici del gruppo di spacciatori arrestati nonché ad identificare il maggior numero possibile di clienti.