"Padre Gigi è vivo ma dimenticato" e finisce nel presepe
Una raffigurazione (di dubbio gusto) del sacerdote rapito è finita anche nel presepe suo paese d'origine, Madignano.
“Padre Gigi è vivo, ma quasi dimenticato”. Questa l’accusa di alcuni cremaschi per l’atteggiamento assunto dalle istituzioni nei confronti del rapimento del sacerdote avvenuto in Africa, ormai tre mesi fa.
Il rapimento di padre Gigi
Una vicenda che sembra assurda: don Pierluigi Maccalli, 57 anni, di Madignano, è stato sequestrato lo scorso 17 settembre nella sua missione da otto ribelli, appartenenti a una tribù di pastori fulani. La notizia per cui sarebbe ancora in vita, è arrivata recentemente dal Niger alla “Società delle missioni africane”(Sma) a cui appartiene il religioso. Finora nulla di certo, ma le informazioni, scarne, sembrerebbero fondate.
La sua foto nel presepe
Dopo le due processioni a Crema, con fiaccolate e striscioni per chiederne la liberazione, a 90 giorni dal sequestro ancora silenzio dal Niger e la vicenda pare un po’ lontana dai riflettori accesi nei primi giorni. «Abbiamo pregato per lui e qualcosa si dovrebbe muovere, non vogliamo cada nel dimenticatoio…» incalzano alcuni madignanesi che per il periodo natalizio hanno apprezzato l’inserimento di una fotografia di padre Gigi nel grande presepio, allestito in un cappella laterale della chiesa parrocchiale. Fotografia che, a voler essere del tutto sinceri, al di fuori di Madignano non ha riscosso un grande successo, soprattutto per la rappresentazione decisamente stereotipata dei due bambini africani, con tanto di casco di banane in mano.
La preghiera con il vescovo
In occasione dello scadere del terzo mese di prigionia, prendendo il testimone della staffetta proposta durante la veglia diocesana di un mese fa, lunedì nella chiesa di Madignano si è pregato per lui. Il vescovo Daniele Gianotti ha partecipato alla veglia e ha voluto ringraziare i fedeli che ogni giorno pregano per il religioso. Nel mondo sono 639 i sacerdoti uccisi dal 1990 ad oggi e il 2018 è stato l’anno più sanguinoso, con tre vittime al mese. Dati che mettono i brividi.