Nel progetto Esselunga non c'è nessun obbligo di effettuare nuove assunzioni
Inoltre è stata bocciata la proposta di far lavorare le imprese locali durante le opere.
“Nessun obbligo di nuova assunzione: questa è la realtà sul progetto ex consorzio": è questo il comunicato di Francesco Milanesi, consigliere comunale di Lodi Civica e attivo membro del Coordinamento Lodi Vivibile, istituito per dare voce all'opinione contraria dei membri di minoranza, cittadini e associazioni rispetto al progetto Esselunga, che prevede l'istituzione di un megastore lì dove ora sorge l'ex Consorzio Agrario di Lodi. Secondo la denuncia di Milanesi, a differenza di quanto affermato dal vicesindaco Maggi, Esselunga non è obbligata ad assumere nessuno in base al progetto blindato sottoscritto dall'amministrazione Casanova.
"Il trasferimento dell’area non comporterà l’obbligo di assunzione di alcun dipendente"
Il vicesindaco Maggi, insieme a sindaco e assessore Fanfani, da tempo cercano di far digerire alla città il progetto di un nuovo supermercato nell'area dell'ex consorzio agrario, definendola una “grande operazione, vantaggiosa in ogni aspetto”. Tra i tanti profili che vengono sottolineati c’è l’assunzione di 50 addetti, nonché le aziende e lavoratori che si occuperanno della realizzazione delle opere.
L’opposizione in Consiglio, nelle scorse settimane, ha già portato alla luce i contenuti del preliminare di vendita tra la società che ha acquisito l’area ed Esselunga. In quel documento, dove il progetto è di fatto già definito e blindato, con il comune di Lodi a fare da spettatore, c’è scritto chiaramente “che il trasferimento dell’area non comporterà l’obbligo di assunzione di alcun dipendente”. È palese quindi che anche su questo aspetto non è stata detta la verità. Esselunga non è obbligata ad assumere nessuna persona, tanto meno del territorio lodigiano. Il vicesindaco, assessore alle attività produttive, ha quindi semplicemente preso atto di quanto si diceva negli incontri con il privato, ai quali era presente".
Bocciata la proposta di fare lavorare le imprese locali durante le opere
"Si aggiunga inoltre che è stata bocciata la proposta di far lavorare le imprese locali durante le opere (dato che i privati si sono già accordati tra loro): è lampante quindi come Maggi, che dovrebbe fare l’interesse delle attività produttive locali e quindi portare ricchezza e lavoro al tessuto produttivo lodigiano, sia più impegnato ad abbattere il "muro di Berlino" del commercio a suon di proclami liberisti.
Alla prova dei fatti Maggi si dimostra ancora una volta incapace di portare vantaggi alla città, ma anzi, contribuisce ancora di più ad avvelenarla, rendendosi solo pericoloso per il futuro della città.
Rinnovata la richiesta di aperture a modifiche del progetto
Sono molte le questioni all'interno del progetto che non possono essere accettate. È quindi necessario fermare l’iter di approvazione del progetto e rimettere tutto in discussione. "
Di seguito alcune delle osservazioni presentate dal Coordinamento Lodi Vivibile e sintetizzate in semplici slide pubblicate sulla pagina facebook: