Mungitore ucciso da un toro, condannato a 8 mesi il datore di lavoro
Confermate le sentenze dei primi due gradi di giudizio
Morì dopo essere stato caricato da un toro: condannato a 8 mesi di reclusione il datore di lavoro confermando le sentenze dei primi due gradi di giudizio.
Datore di lavoro condannato
La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza definitiva che condanna il datore di lavoro di Mahmoud Abou Soliman, 53enne noto come "Mimmo", per omicidio colposo, con una pena di otto mesi di carcere. La tragica morte del 53enne, avvenuta il 30 novembre 2016 all'ospedale Maggiore di Lodi, era stata causata dall'attacco di un toro all'interno della cascina Podere Castello, situata a San Martino in Strada.
Mahmoud Abou Soliman, un mungitore egiziano padre di tre figli, era impiegato da tre anni nella cascina. L'incidente mortale si era verificato quando il toro, particolarmente irrequieto, aveva caricato l’uomo. L'animale aveva provocato gravi ferite a Abou Soliman, che era giunto in condizioni critiche in ospedale.
Respinto il ricorso della difesa
La Suprema Corte, confermando le decisioni dei precedenti gradi di giudizio, ha respinto il ricorso della difesa, che sosteneva che non vi fosse certezza sul fatto che una recinzione migliore avrebbe potuto prevenire l'incidente. Inoltre, la difesa aveva argomentato che il lavoratore avrebbe agito contro le direttive impartite dal datore di lavoro e senza l'adeguata attrezzatura di sicurezza, entrando in un'area rischiosa con un toro noto per il suo comportamento violento.
Diverse irregolarità
Secondo la Cassazione, i giudici hanno accertato che la stalla in cui si trovava l'animale era priva di vie di fuga adeguate e che vi erano state numerose violazioni delle normative antinfortunistiche. Tra le mancanze rilevate anche l'assenza di corsi di formazione per la sicurezza dei lavoratori. Inoltre, il veterinario presente aveva avvertito il datore di lavoro e i suoi dipendenti del rischio rappresentato dal toro, consigliando di non entrare nel box dell'animale.
L'incidente
Il datore di lavoro, tuttavia, aveva ignorato questi avvertimenti e aveva deciso di entrare nel box per muovere le bovine. Durante l'operazione, aveva ordinato a Abou Soliman di rimanere all'esterno. Il toro, però, una volta liberato dal box, era entrato nell'area dove si trovava il mungitore e lo aveva caricato senza possibilità di fuga.
La condanna sottolinea l'importanza delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro e la necessità di seguire scrupolosamente le normative per prevenire tragiche fatalità come quella accaduta a Mahmoud Abou Soliman.