Morto sul lavoro a 24 anni cadendo dal tetto di un capannone, due indagati dalla Procura
Al centro dell'inchiesta la mancanza di protezioni anticaduta

Tragedia sul lavoro a Lodi l'ultimo giorno dell'anno: un giovane operaio di 24 anni perse la vita cadendo dal tetto di un capannone. Ora la procura inserisce nel registro degli indagati due persone.
Muore sul lavoro a 24 anni: due indagati
Il tragico incidente avvenne l’ultimo giorno dell’anno. In un capannone industriale in fase di ristrutturazione a San Grato, a Lodi, un operaio di 24 anni ha perso la vita cadendo da un tetto posto a 10 metri di altezza. La vittima, Sayed Atef El Bendary, di origini egiziane e residente nel pavese, è precipitata al suolo dopo che la copertura in fibrocemento ha ceduto sotto i suoi piedi. Un impatto al suolo che gli è risultato fatale.
Due indagati per omicidio colposo
La Procura di Lodi ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, iscrivendo due persone nel registro degli indagati: un artigiano autonomo, ritenuto il datore di lavoro di fatto della vittima, e un delegato alla sicurezza di un’impresa edile.
Senza protezioni anticaduta
Gli inquirenti stanno verificando l’inquadramento lavorativo di El Bendary e ricostruendo le dinamiche che hanno portato al drammatico incidente. Secondo le prime rilevazioni, il cantiere non era dotato delle protezioni anticaduta obbligatorie per legge, almeno nella sezione in cui è avvenuta la caduta. In altre aree dello stesso capannone, queste misure di sicurezza risultano invece installate.
I lavori di ristrutturazione
L’edificio in questione, situato lungo la via Emilia, era in passato utilizzato per attività legate al settore lattiero-caseario, ma risultava abbandonato da circa vent’anni. I lavori di ristrutturazione erano stati affidati a un’impresa edile con sede nel cremasco. A seguito dell’incidente, il cantiere è stato posto sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti.
La sicurezza nei cantieri
La morte di Sayed Atef El Bendary riporta drammaticamente l’attenzione sul tema delle condizioni di sicurezza nei cantieri, troppo spesso teatro di incidenti evitabili. L’assenza di protezioni adeguate, se confermata, getterebbe un’ombra pesante sulla gestione del cantiere e sulle responsabilità di chi avrebbe dovuto garantire un ambiente lavorativo sicuro.
Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio e accertare eventuali omissioni o negligenze.