“Mi sono trovata faccia a faccia con l’assassino di Cernusco”
Un delitto sempre più giallo. L'auto dell'omicida era stata rubata a Brescia. Sapeva che non c'erano telecamere. Ma spunta una testimone.
Omicidio Cernusco: ritrovata l’auto del killer e spunta una testimone. Potrebbe esserci una prima svolta nelle indagini sulla morte di Donato Carbone.
Le indagini sull’omicidio di Cernusco
Proseguono le indagini sulla morte di Donato Carbone, il 63enne freddato con dieci colpi di pistola nel corridoio dei box della sua abitazione, in via Don Milani 17 a Cernusco sul Naviglio.
Come riportano i nostri colleghi del quotidiano online LaMartesana.it è difficile comprendere il movente di un delitto che sembra non averne. Carbone, 63 anni, aveva da qualche tempo chiuso la sua ditta di ristrutturazioni edilizie a causa di un problema di salute, e non aveva una vita “a rischio”.
Spunta un testimone
Una svolta potrebbe arrivare da una vicina, che ha raccontato agli inquirenti di aver visto l’assassino. Secondo quanto riferito avrebbe incontrato un uomo, subito dopo il delitto. Gli avrebbe chiesto chi era e lui, coprendosi il volto con un guanto, le avrebbe intimato di aprirgli il cancello elettrico, che nel frattempo si era chiuso. Forse un po’ poco per risalire all’identità dell’omicida, ma è già un primo passo avanti.
Ritrovata l’auto
Intanto è stata ritrovata l’auto di piccola cilindrata che i vicini di casa di Carbone avevano raccontato di aver visto fuggire a tutta velocità dopo il delitto. Il mezzo, ritrovato ieri a Cologno Monzese, è risultato rubato a Brescia circa un mese fa.
LEGGI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SU LAMARTESANA.IT
GLI ALTRI ARTICOLI SULLA VICENDA: