Melzo Sara Luciani non è morta annegata
E' il primo dato certo dell'autopsia, ma restano tanti misteri.
Non è morta annegata, era già deceduta quando è finita in acqua. È l’elemento certo emerso finora dai primissimi esiti dell’autopsia, eseguita sul corpo di Sara Luciani.
Il primo elemento certo dell’autopsia: Sara non è morta annegata
La ventunenne ritrovata cadavere mercoledì nelle acque del canale Muzza non è annegata. L’ha stabilito l’autopsia eseguita giovedì. La giovane era scomparsa da Melzo, la sera dell’8 giugno scorso, dopo essere uscita in macchina con il fidanzato Manuel Buzzini. Lui, operaio di 31 anni, poche ore dopo si è ucciso impiccandosi nel cortile della casa della nonna.
Restano ancora tanti misteri sulle cause del decesso
il medico legale, nominato dal procuratore aggiunto di Milano non avrebbe individuato sul corpo segni evidenti di lesioni causate da armi o strangolamento. I primi esiti degli esami hanno, invece, confermato che il decesso risale alla nottata tra l’8 e il 9 giugno scorso, mentre la giovane è stata ritrovata cinque giorni dopo.
Ci sono segni sospetti sul suo corpo
Alcuni segni presenti sul corpo, tra l’altro, come la frattura riscontrata sulla mandibola, potrebbero essere stati causati dal trascinamento prodotto dalla corrente della Muzza. Bisognerà quindi attendere sessanta giorni, quando saranno disponibili anche gli esiti tossicologici, per avere indicazioni più precise.
Le ricerche dell’auto
Sospese le ricerche dell’auto nella Muzza. Mentre ora al vaglio degli investigatori c’è la posizione dell’amico della coppia. Questi, infatti, aveva raccontato di aver assunto cocaina con Manuel e di essersene andato a un certo punto della serata.