Latitante 22enne beccato al casello di Casalpusterlengo, in auto nascondeva armi improprie
Il fuggitivo è stato incarcerato mentre gli altri quattro occupanti del veicolo sono stati denunciati

Già il 12 maggio scorso, sempre allo stesso casello, un’altra pattuglia aveva fermato un cittadino rumeno di 51 anni alla guida di un mezzo pesante. Anche in quel caso, il controllo documentale ha portato alla scoperta di un ordine di cattura.
Latitante beccato al casello di Casalpusterlengo
Nella serata di venerdì 23 maggio 2025, una pattuglia della Polizia Stradale di Guardamiglio ha intercettato una Volkswagen Golf con targa rumena nei pressi del casello autostradale di Casalpusterlengo. Il sospetto era la presenza a bordo di un soggetto su cui pendeva un mandato di arresto europeo emesso dalla Romania.
Il controllo dell'auto su cui viaggiavano cinque persone era iniziato come un accertamento di routine, ma ha rapidamente assunto contorni ben più gravi. Gli agenti, dopo aver consultato la banca dati, hanno scoperto che effettivamente sul conducente 22enne gravava quel mandato.
Il casello di Casalpusterlengo:
Armi improprie all'interno dell'auto
Inoltre, l’auto risultava segnalata per precedenti utilizzi in frodi ai danni della Società Autostrade per l’Italia. A seguito della scoperta, la Polizia ha deciso di procedere con una perquisizione accurata.
L’operazione ha portato al sequestro di diversi oggetti atti ad offendere rinvenuti all’interno dell’abitacolo. Gli altri quattro occupanti del veicolo sono stati denunciati a piede libero per il reato di porto di strumenti atti ad offendere.
L’intervento si inserisce in un quadro di controlli mirati lungo le principali arterie autostradali lombarde, volti al contrasto della criminalità transfrontaliera e alla prevenzione dei reati predatori.
Il caso precedente
Non si tratta però di un caso isolato. Già il 12 maggio scorso, sempre presso il casello di Casalpusterlengo, un’altra pattuglia aveva fermato un cittadino rumeno di 51 anni alla guida di un mezzo pesante. Anche in quel caso, il controllo documentale ha portato alla scoperta di un ordine di cattura pendente nei suoi confronti.
Doveva scontare una pena di 2 anni, 5 mesi e 28 giorni per una condanna definitiva emessa dal Tribunale di Verona. L’uomo è stato immediatamente tratto in arresto. Entrambi i soggetti arrestati sono stati condotti alla casa circondariale di Lodi dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria italiana e internazionale.