L’arcivescovo scrive ai parroci: “Usura e criminalità piaghe da prevenire”
Sarcerdoti sollecitati a contattare la Caritas, la Fondazione San Bernardino ma anche le Forze dell'ordine.
L’arcivescovo scrive ai parroci: “Usura e criminalità piaghe da prevenire”. Lettera di monsignor Delpini ai sacerdoti della Diocesi ambrosiana.
L’arcivescovo scrive ai parroci
Usura e criminalità piaghe da prevenire e affrontare anche sul piano pastorale. Questo, in estrema sintesi il contenuto di una lettera che l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha inviato a tutti i sacerdoti. L’arcivescovo sollecita gli oltre mille e cento parroci della Diocesi a una formazione specifica tramite la rete Caritas, a contattare le Forze dell’ordine ove necessario e a collaborare con la stessa Caritas e la Fondazione San Bernardino, fondata nel 2004 dall’allora arcivescovo Dionigi Tettamanzi proprio per prevenire il fenomeno dell’usura.
La lettera di Monsignor Delpini
Di seguito la lettera dell’arcivescovo, inviata ai sacerdoti mercoledì 2 gennaio 2019.
“Reverendissimo Signor Parroco,
come sicuramente sarà a conoscenza, il fenomeno delle difficoltà di molte persone e famiglie nel far fronte all’indebitamento, al pagamento di affitti, di rate di prestiti o di mutui, sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti. Mentre dieci anni orsono, quando scoppiò la prima grande crisi finanziaria, il problema riguardava famiglie già in difficoltà che videro peggiorare in breve tempo la propria situazione, attualmente questa forma di grave disagio sta colpendo molte persone che, fino a poco tempo fa, godevano di una situazione apparentemente tranquilla.
“In particolare, oltre ai tanti casi di sovraindebitamento, si assiste, con sempre maggiore frequenza, a famiglie che vedono messa a rischio la prima abitazione acquistata a suo tempo tramite un’operazione di mutuo. A tutto ciò dobbiamo aggiungere anche la nuova patologia rappresentata dal gioco d’azzardo che, insieme ad aggravare l’esposizione debitoria con banche e finanziarie, spesso sfocia nell’usura. Fenomeno carsico che emerge solo nei casi più drammatici (suicidi).
“Anche la città di Milano e il circondario è interessata dalla presenza di consorterie criminali, che si insinuano nel tessuto economico produttivo, attraverso traffico di stupefacenti, riciclaggio del denaro, usura, controllo del territorio per affari illeciti, fino a infiltrazioni istituzionali, approfittando delle situazioni di difficoltà economiche in cui versano soprattutto le piccole/medie imprese, spesso indotte a ricercare linee di credito non convenzionali. Si ha sentore che le organizzazioni criminali stiano contattando tali imprese, ponendosi inizialmente in una posizione di partenariato per poi inserirsi nelle gestioni economiche, spesso tramite consulenti compiacenti, per acquisirle saldando i debiti dell’imprenditore e facendolo continuare a lavorare nella propria impresa come loro sottoposto. L’efficacia di tale sistema di penetrazione del territorio è altresì rappresentato dall’omertà e dal senso di isolamento che gli esponenti delle cosche riescono a generare nelle loro vittime, le quali per paura non collaborano con le Forze di polizia, come peraltro risulta dal limitato numero di denunce presentate.
“Come Chiesa di Milano vorremmo fare qualcosa di più per prevenire e affrontare questa situazione. Oltre alla necessità di alzare l’attenzione su questo fenomeno che attraversa il territorio e spesso ignorato, ci sembra importante cogliere i segnali dello stesso, che si manifesta attraverso il disagio delle persone, famiglie, imprenditori che sono affiancati dalla criminalità organizzata con proposte: di denaro facile, di offerte di beni e servizi con eccessivi sconti, proposte di acquisto dei debiti, delle case, della proprietà di quote delle imprese o delle licenze di aziende in situazione di forte difficoltà. Inutile evidenziare i danni sociali che una infiltrazione profonda delle mafie può causare: violenza, corruzione, infiltrazione della politica e delle imprese, avvelenamento della libertà di mercato, condizionamento della democrazia, produzione di meccanismi di ingiustizia e marginalità.
“Come potrà ben comprendere, si tratta di situazioni molto complicate che, per essere affrontate e valutate, necessitano di formazione pastorale, competenza tecnica e consulenza che può essere fornita solo da persone professionalmente specializzate e in grado di fornire il necessario supporto.
“La Caritas Ambrosiana sta favorendo la costruzione di una rete di soggetti che possono operare sia sul piano formativo e pastorale, che operativo, a partire anche dal Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contratto dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione nella provincia di Milano recentemente firmato.
“In alcuni casi si rende necessario il coinvolgimento diretto delle Forze dell’Ordine con le quali possiamo collaborare, per favorire accertamenti e percorsi che portino a smascherare quello che spesso si rivela come una vera e propria trappola dello organizzazioni criminali o all’eventuale denuncia.
“Per questo, qualora venisse in contatto con casi come quelli sopracitati, La invitiamo a informare senza indugio la Caritas Ambrosiana (tel. 02.76037212) o la Fondazione San Bernardino Onlus, con sede in Piazza Borromeo n. 6 a Milano (tel. 02.87395532), che da anni si occupa di lotta al sovraindebitamento e prevenzione all’usura per la Conferenza Episcopale Lombarda”.