L'altra faccia del Coronavirus: due milioni di cinghiali senza freni, avvistamenti anche nel Lodigiano
Con l'emergenza spesso sono stati sospesi i servizi di contenimento.
Con l'emergenza spesso sono stati sospesi i servizi di contenimento
L'allarme di Coldiretti
Con l’emergenza coronavirus salgono a oltre due milioni i cinghiali che circolano senza freni per campagne e città danneggiando i raccolti e mettendo a rischio la sicurezza delle famiglie anche nelle poche occasioni in cui è permesso uscire di casa. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alla moltiplicazione degli avvistamenti di cinghiali e animali selvatici che sempre più spesso si spingono nei centri abitati, con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città oltre che nelle aree coltivate.
La situazione in Lombardia
In Lombardia, in particolare, con strade e città vuote i cinghiali si muovono ancora più indisturbati: avvistamenti continuano in provincia di Lodi, soprattutto nella Bassa a ridosso del fiume Po, e nell'area collinare di San Colombano al Lambro, ma non mancano le incursioni anche tra Cavenago d'Adda e il capoluogo. In provincia di Como sono stati avvistati sulle principali strade di collegamento interno e con la Svizzera; nel Varesotto si spingono fin nei giardini delle abitazioni, dopo aver devastato prati e campi coltivati.
A differenza di quanto accade per le scimmie in Thailandia, i caproni selvatici nel Galles e i cervi in Giappone, in Italia a rischio – sottolinea la Coldiretti - non ci sono solo i raccolti resi più preziosi in questo momento dalla necessità di assicurare adeguate forniture alimentari con l’emergenza Coronavirus, ma anche la sicurezza dei cittadini che in alcuni territori sono assediati dagli animali selvatici sull’uscio di casa. Una situazione aggravata dal fatto che – evidenzia la Coldiretti - con l’emergenza coronavirus spesso sono stati sospesi i servizi di contenimento e i selezionatori, chiusi gli ambiti territoriali di caccia e la polizia provinciale impegnata nei controlli stradali per la quarantena.
Cosa ne pensa l'Italia
In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. La proliferazione senza freni dei cinghiali – conclude la Coldiretti – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico.