La famiglia di Andrea è ancora in attesa, da New York nessuna novità sulla morte
Dove sono finiti i complici della prostituta che gli ha venduto la dose letale?
Da giorni ormai i familiari di Andrea Zamperoni, lo chef lodigiano ucciso a New York, non hanno più alcuna notizia nuova sulle indagini portate avanti dagli investigatori americani per scoprire la dinamica del suo omicidio.
Le indagini sulla morte dello chef
Dopo l'arresto di Angelina Barini, la prostituta di origini italiane che si sarebbe intrattenuta con Andrea poco prima di fornirgli la dose letale di droga che lo avrebbe ucciso, non ci sono più risvolti. Gli inquirenti americani sono infatti ora alla ricerca del protettore di Angelina, che secondo quanto dichiarato dalla stessa prostituta le avrebbe vietato di contattare la polizia o i soccorsi. Ma si cercano anche altri due uomini, soliti aiutare la Barini a rapinare i suoi clienti dopo la somministrazione delle dosi di droga.
Come già raccontato, non sarebbe il primo morto deceduto in seguito all'assunzione di una dose letale di fentanyl venduto dalla donna.
L'autopsia
Ormai sono giorni che si aspetta l'esito dell'autopsia eseguita sul corpo di Andrea Zamperoni: il 33enne sarebbe morto dopo aver assunto una dose letale di fentanyl e il suo cadavere sarebbe stato in parte occultato dalla prostituta, avvolto in una coperta e nascosto in un cassonetto nel motel dov'è stato trovato. Secondo quanto dichiarato dagli investigatori americani, in questi giorni si sarebbero dovuti eseguire altri esami su tessuti prelevati dal corpo per permettere alla salma di tornare in Italia. Purtroppo però parenti e amici sono ancora in attesa di poter rivedere e salutare per l'ultima volta Andrea.
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