Il coprifuoco è finito, liberi tutti: tolti i varchi della ex zona rossa
Dopo esattamente 15 giorni di isolamento forzato per contenere il contagio nella notte i varchi sono stati aperti.
E' successo: dopo esattamente 15 giorni di isolamento forzato per contenere il contagio, nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 marzo i varchi che delimitavano la zona rossa sono stati aperti. Basta Forze armate all'entrata e all'uscita dei paesi lodigiani rimasti isolati per due settimane, basta impossibilità di dirigersi al lavoro. O meglio: tutto questo avverrà - anche se in maniera meno stringente - in tutta la Lombardia.
Tutti fuori
Hanno aspettato tutto il giorno l'apertura dei varchi: erano molti i cittadini che in auto, in bici, e qualcuno persino a piedi, che attendevano con ansia di poter uscire. La Prefettura di Lodi aveva annunciato l'apertura dei varchi per le 15.00 ma alla fine si è dovuta attendere la mezzanotte per poter uscire.
Nonostante l'invito di Regione, Governo, e persino dei singoli sindaci dei comuni, erano davvero tanti i cittadini impazienti di poter finalmente riassaporare un po' di libertà uscendo dalla zona rossa in cui si sono loro malgrado trovati per due settimane. Alcuni volevano rivedere i parenti più lontani assicurarsi che stessero bene, altri volevano capire cosa ne fosse stato del proprio lavoro messo in stop per 15 giorni, e altri ancora volevano semplicemente farlo perché potevano. Una situazione, quella vissuta in queste settimana, difficile e faticosa per tutti, a cui ora tutta la Lombardia è chiamata a stare, senza vanificare gli sforzi che 50mila persone hanno sopportato negli ultimi 15 giorni.
Il commento di uno degli abitanti di Castiglione d'Adda
Siamo riusciti ad intervistare Andrea, il creatore del blog AREA C 304 che in questi ultimi giorni ha raccontato giorno per giorno l'isolamento vissuto da lui e da tutta la sua famiglia, insieme agli altri 50mila abitanti dei comuni della "ex zona rossa".
Come lo vedi l'isolamento della Lombardia?
"Mentre gli altri giorni per zone il numero di contagiati continuava a salire, qui a Castiglione in 14 giorni di isolamento il numero di casi sembra iniziare a scendere, quindi probabilmente la via del limitare i contatti sociali si è rilevata quella più corretta. Sul fatto di togliere i blocchi si riprende un po' l'aria di libertà ma mi spaventa che la circolazione torni ad essere "libera" anche se delimitata per motivi di lavoro. Ci si rimette al buon senso della gente ma così facendo quel di buono che è stato costruito dopo 14 giorni di sacrificio potrebbe essere vanificato dalla riapertura dei varchi: ovviamente spero che non succeda, per il bene di tutti. Facendo una battuta mi verrebbe da dire che ora paradossalmente è più sicuro stare nella "ex zona rossa" che in giro per la Lombardia"
Come vi sentite ora che non siete più in isolamento totale?
"La sensazione è come quella di quando ti svegli con il sole in faccia e sei accecato, il ritorno alla vita "normale" ci piace ma siamo un po' preoccupati, avendolo vissuto in prima persona sappiamo che cos'è questo rischio, non è una banale influenza rinforzata, abbiamo avuto testimonianze dirette che così semplice non è, anche dal punto di vista della gestione ospedaliera e sanitaria, che rischia di collassare davvero.
Siamo rimasti sconcertati apprendendo la notizia della fuga da Milano di centinaia e centinaia di persone sabato sera, o vedendo le foto della gente in spiaggia in Liguria: sembra sia l'atteggiamento dell'Italia di quando il problema era in Cina, ma ora il problema è qui. Noi di Castiglione d'Adda sicuramente siamo rimasti più scottati, essendo un piccolo paese dove non succede mai nulla un così alto numero di contagiati e di deceduti ci ha fatto prendere coscienza di cosa realmente sia il Coronavirus. Ora la speranza è che comprendano e agiscano di conseguenza anche il resto degli italiani".
Cosa ne pensi della riapertura dei varchi?
"Se verranno rispettate le disposizioni del Governo non ci saranno problemi. Ma abbiamo visto foto di gente della "ex zona rossa" accalcati, questa notte, al varco di Casalpusterlengo, pronti per uscire. Mi sembra che così non si sia capito a pieno quello che ci viene chiesto di fare: limitare al minimo le uscite da casa. Capisco che molti potrebbero avere parenti fuori dalla nostra zona, ma accalcarsi ai varchi non è la soluzione. Anche io non vedo i miei genitori da quasi un mese, ma mi limito ora per poterli rivedere anche in futuro."
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