Gli rubano le cuffie e il giorno dopo le ritrova al bar
Passando accanto a un tavolino le cuffie si sono collegate automaticamente al suo cellulare.
Nei giorni scorsi un dipendente delle ferrovie ha chiesto l’intervento della Polizia all’esterno di un bar di Lodi poiché un’applicazione installata sul suo telefono forniva un dato localizzativo utile ad individuare le cuffie stereo (di ingente valore) che il giorno prima gli erano state rubate il giorno precedente a bordo di un treno dove era di servizio.
In quella circostanza ignoti riuscivano nell’intento di sottrarre il suo zaino che conteneva, oltre alle cuffie, una sigaretta elettronica e una “power bank”.
Le cuffie si agganciavano automaticamente al cellulare
Gli equipaggi della Questura sono prontamente giunti sul posto e, dopo aver acquisito tutte le informazioni, hanno controllato un gruppo di cinque ragazzi che sedevano ad un tavolino esterno: la vittima aveva la certezza che le cuffie fossero in possesso di quei ragazzi in virtù del fatto che, stante la vicinanza, il suo telefonino effettuava una connessione automatica con il dispositivo in questione.
Gli operatori hanno quindi notato, proprio sul tavolo in questione, le cuffie e gli altri dispositivi di cui si è detto, riconosciuti senza ombra di dubbio dal richiedente come di sua proprietà. All’interno dello zaino di uno di loro vi era anche un ciondolo in metallo e pietre preziose, dalla foggia particolare, anch’esso denunciato rubato dalla stessa persona.
Denunciati per riccettazione
Le giustificazioni fornite da parte dei due che materialmente detenevano la refurtiva (stranieri senza fissa dimora sul t.n.) sono parse prive di fondamento, così che gli stessi sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di ricettazione ed il maltolto è stato immediatamente restituito al derubato.
I tre minorenni che erano con loro, che non sono stati trovati in possesso di refurtiva, sono stati affidati al responsabile di una comunità assistenziale.