Due forti esplosioni avvertite in Lombardia | BANG SONICO panico sui social e scuole evacuate
La Lombardia nel panico per due boati fortissimi: ecco la possibile spiegazione.
Due forti esplosioni che hanno interrotto la tranquillità della tarda mattinata lombarda.
Due forti esplosioni fanno tremare la Lombardia
E’ successo pochi minuti fa, due fortissimi esplosioni hanno letteralmente fatto tremare la Lombardia. Non soltanto boati assordanti ma anche un vero e proprio effetto scossa, che ha fatto tremare i vetri delle case. I lombardi, presi alla sprovvista, si sono riversati sul web, sperando di capire cosa stesse accadendo.
Ipotesi boom sonico
Chiamato anche bang supersonico questo fenomeno è il suono prodotto dal cono di Mach generato dalle onde d’urto create da un oggetto, ad esempio un aereo. Lo scenario più accreditato al momento (ma assolutamente privo di conferme) è che degli aerei potrebbero aver superato la barriera del suono scatenando i due boati sonici.
Due caccia in azione
Al momento queste notizie necessitano tutti i condizionali del caso, secondo una prima ricostruzione due Caccia sarebbero decollati superando quindi il muro del suono e provocando i due forti boati avvertiti in quasi tutta la Lombardia. Pare che i due aerei militari siano stati fatti intervenire per intercettare un velivolo entrato nello spazio aereo italiano senza attivare il segnale di identificazione. Il velivolo intercettato, proveniente dalla Turchia e diretto in Svizzera, non era riuscito a mettersi in contatto con gli enti del controllo del traffico italiano per motivi tecnici. Ciò avrebbe fatto partire l’allarme.
Si è trattata di un’emergenza vera e non di un’incauta manovra quella che ha messo in allarme mezza Lombardia. I due caccia che rompendo il muro del suono hanno provocato il bang udito in un raggio di 50 chilometri erano decollati dalla base di Istrana (Treviso).
Reazioni di panico
Arrivano notizie, ancora frammentarie, da alcune scuole che denuncerebbero vetri danneggiati dall’onda d’urto. Spaventati dai forti boati in molti avrebbero proceduto all’evacuazione.
Giada Bigardi