Dopo l'omicidio stradale gira senza patente a bordo di una moto con targa falsificata
L'uomo dovrà ora rispondere di diversi reati ma non finirà in prigione.
I carabinieri della Stazione di Borghetto Lodigiano, dopo approfondite indagini, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura di Lodi il 39enne A.A., un pregiudicato di San Martino in Strada noto alle Forze dell’Ordine per essersi macchiato dell’orribile reato di omicidio stradale la sera dell’8 gennaio 2017 che causò la morte di una stimata donna 67enne di San Martino in Strada (LO) e che aveva cercato inizialmente di scaricare le proprie responsabilità sulla propria madre.
Scappato alla vista degli agenti
Il pomeriggio del 22 aprile 2020 in via Roma di Graffignana, durante uno dei tanti servizi per il controllo del territorio orchestrati per contenere il propagarsi del contagio da Covid-19, i carabinieri si sono accorti che il conducente di una grossa moto, con a bordo anche un passeggero, inverte repentinamente il senso di marcia chiaramente per sottrarsi al controllo, svanendo alla vista dei militari i quali, grazie alla prontezza di spirito, sono comunque riusciti a comprendere che si trattava di una Yamaha sportiva, rilevandone parzialmente la targa.
Targa falsificata
Le immediate verifiche, confortate dall’analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza presente nei comuni di Graffignana e Borghetto Lodigiano, sono state decisive per individuare la targa completa del motociclo, salvo poi accertare in banca dati l’inesistenza della moto in quanto la targa originale, era stata ad arte modificata con del nastro isolante nero.
Incrociando i dati delle targhe presenti in Regione e poi man mano in provincia, i carabinieri hanno scoperto il perché della fuga, riuscendo a risalire al mezzo e sul chi fosse alla guida del motociclo, approfondendo gli accertamenti anche attraverso il riscontro di precise dichiarazioni testimoniali. Il mezzo è di proprietà di citato A.A., che si era messo alla guida dello stesso sebbene privo di patente di guida perché revocata a seguito del sinistro mortale del 2017 e fra l’altro il motociclo era sprovvisto della prevista copertura assicurativa.
Gli accertamenti hanno permesso di risalire anche al passeggero F.L., un coetaneo e compaesano di A.A., disoccupato e con precedenti di polizia.
L'incidente mortale del 2017
L’identità di A.A. purtroppo riporta alla memoria il grave episodio della sera dell’8 gennaio 2017, fatti per i quali il 27 marzo 2017 i carabinieri di Cavenago d’Adda avevano tratto in arresto l’autore del reato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare che ne disponeva gli arresti domiciliari, emessa lo stesso giorno dal G.I.P. del Tribunale di Lodi, riconoscendolo colpevole di omicidio stradale, omissione di soccorso e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Adesso A.A., per i fatti del 22 aprile scorso, dovrà rispondere di falsità materiale commessa dal privato, uso di atto falso, utilizzo di targa alterata, circolazione con motoveicolo senza copertura assicurativa e guida senza patente perché revocata, in aggiunta alla sanzione amministrativa per violazione delle disposizioni in materia di Covid-19 per una sanzione totale – solo per gli illeciti amministrativi - di circa 7 mila euro, oltre alla proposta per il foglio di via obbligatorio dal comune di Graffignana, queste ultime due sanzioni inflitte anche al passeggero.