Da oggi arancione rinforzato, scuole (ancora) chiuse: nella Bassa impennata di chiamate al 118
A Lodi incidenza di 180 casi ogni 100mila abitanti.
E’ entrata in vigore a mezzanotte la zona arancione rinforzata in tutta la nostra regione. Oggi, venerdì 5 marzo, bimbi e ragazzi lodigiani, così come tutti i loro coetanei lombardi sono a casa. Le scuole sono chiuse, così come le aree gioco all’interno dei parchi pubblici. Una decisione drastica, ma necessaria a detta anche di Carlo Signorelli, membro del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Lombardia e docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano.
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Da oggi arancione rinforzato, banchi vuoti e scuole chiuse.
“La decisione di collocare l’intera Lombardia in fascia ‘arancione rafforzata’ è dettata da indicatori che non lasciano spazio a interpretazioni differenti da quanto deciso dal presidente Fontana” sottolinea il professor Signorelli. “Nell’ultima settimana le chiamate al 112 per emergenze infettive e respiratorie hanno fatto registrare un aumento in tutte le aree regionali. Lo stesso discorso vale per la percentuale tra i tamponi effettuati e il numero di soggetti positivi riscontrati”.
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Signorelli: “Le varianti colpiscono forte anche i giovani”
“Nel comprendere le difficoltà che molte famiglie si troveranno ad affrontare per decisioni così importanti – conclude Carlo Signorelli – è giusto e doveroso far comprendere a tutti i lombardi che solo agendo in questo modo si potrà fronteggiare la minaccia delle varianti che incombe sempre più in Lombardia e, in generale, su tutto il Paese. Varianti che purtroppo colpiscono, a differenza del recente passato, in maniera più forte e veloce anche i giovani. In tale senso, ripeto, è corretto agire in maniera rapida e rigorosa, per il bene di tutti”.
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La situazione a Lodi
In provincia di Lodi, dove ieri si è registrato un picco di 80 casi in 24 ore, continua a salire il tasso di incidenza (ricordiamo che il Dpcm in vigore da domani, 6 marzo prevede la chiusura delle scuole là dove c’è una incidenza superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti).