Coronavirus, la psicosi si batte con una cena a Chinatown
La passeggiata con cena è stata organizzata dal Pd e andrà in scena la sera di oggi.
Tra allarmi, pazienti ricoverati in isolamento per premura, misure del Governo e della Regione e due casi conclamati, quella del Coronavirus è una vera psicosi: per superarla andrà in scena domenica 2 febbraio la “Passeggiata e cena a Chinatown”. A raccontarlo sono i colleghi di SetteGiorni.it.
Il contrasto alla psicosi Coronavirus
A lanciare l’iniziativa in programma questa sera a Milano è stato il Partito democratico milanese che ha deciso di organizzarla in segno di solidarietà alla comunità cinese “in questi giorni vittima di episodi di intolleranza, causati dalla psicosi che ha provocato la notizia della diffusione del Coronavirus”, oltre a una forma di boicottaggio inconscio di negozi e ristoranti cinesi. “Milano è una città che accoglie tante culture e, anche in questo caso, non vuole lasciare da sola un pezzo della sua comunità”. Il ritrovo è alle 19.30 in via Paolo Sarpi, angolo via Canonica, cuore della Chinatown meneghina: all’iniziativa hanno aderito le associazioni “Vivi Sarpi” e “No Wall”, i Giovani democratici, il gruppo consiliare del Pd in Comune e alcuni esponenti di spicco dei democratici non solo milanesi come la segretaria metropolitana Silvia Roggiani, il vice-ministro dell’Interno Matteo Mauri, Pierfrancesco Majorino, i sindaci di Baranzate Luca Elia e di San Donato Milanese Andrea Checchi.
Non è la prima iniziativa di solidarietà
Come racconta GiornalediTreviglio.it, il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti ha deciso di metterci la faccia contro la fobia da coronavirus che sta dilagando in questi giorni. Pruiti ha deciso di andare in uno dei tanti ristoranti cinesi della zona e mangiare un cibo simbolo della tradizione cinese, l’involtino primavera. Un’immagine e un segnale che spera possano diffondersi il più possibile e che sia da esempio anche per altri che avranno voglia di aderire a questa campagna di sensibilizzazione per dire no alla discriminazione e no all’ignoranza. L’hashtag lanciato vuole ribadire proprio questo concetto: #lignoranzainfetta.