SIT-IN

Caso Silvia Bianchini, il padre torna a protestare davanti al Tribunale di Lodi

Seconda protesta dopo un mese messa in atto dal padre dell'allora 16enne, morta folgorata in un incidente aereo su un ultraleggero

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Tribunale di Lodi, caso Silvia Bianchini
Tribunale di Lodi, caso Silvia Bianchini

Continua la protesta di Fabrizio Bianchini, padre della giovane 16enne che perse la vita in un incidente aereo mentre si trovava a bordo di un ultraleggero precipitato nell’Adda il 5 aprile 2010 - episodio in cui morì anche il pilota  62enne, Giacomo Andena. 

Ad oggi, dopo ben 15 anni dall'incidente, la famiglia della vittima non ha ancora ottenuto il risarcimento a causa di complicazioni riscontrate durante il processo.

Sit-in davanti al Tribunale di Lodi

Armato di cartelli e dalla forza di volontà che solo un genitore possiede, ha deciso di presentarsi per la seconda volta davanti alle porte del Tribunale di Lodi per far sentire la propria voce, con la speranza di far luce su una vicenda che dura ormai da 15 anni e che dalla morte di Silvia non gli dà più pace.

In compagnia del fratello Pietro (zio di Silvia) oggi, mercoledì 28 maggio 2025, Fabrizio ha nuovamente dato vita ad una protesta per denunciare quanto sta accadendo. La famiglia Bianchini, a distanza di 15 anni dall'incidente in cui Silvia morì folgorata, non ha ancora ottenuto il risarcimento dovuto.

 

Processo Bianchini, il risarcimento mancato

Inizialmente l'erede di Andena, che ereditò l'intero patrimonio del pilota, trasferì tutti i suoi beni  in Lussemburgo attraverso vendite false di beni materiali e immateriali non essendo vincolata dal sequestro cautelativo. Vendite per le quali i legali di Bianchini sporsero denuncia.

Dopo anni di udienze, perizie, denunce e contrattempi, nel 2021 si svolse l'udienza in cui fu emessa la sentenza definitiva e venne bloccato il patrimonio dell'erede, disponendo il risarcimento a favore della famiglia Bianchini.

Una piccola vittoria seguita subito da una beffa che tormenta ancora la famiglia: per poter ottenere il risarcimento Bianchini dovrebbe anticipare una percentuale in denaro così da poter avviare l'asta dei beni (la cui vendita garantirebbe il risarcimento).

A quattro anni dall'udienza definitiva, il signor Bianchini si ritrova ancora a lottare per ottenere giustizia, non disponendo della cifra spropositata necessaria per avviare l'asta.

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