Accusato di voler creare una moschea abusiva: assolto

Il Tribunale di Lodi lo ha assolto per mancanza di prove. 

Accusato di voler creare una moschea abusiva: assolto
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IL Tribunale di Lodi lo ha assolto per mancanza di prove.

Il fatto

Nel 2016 un uomo di 45 anni originario del Marocco ma residente nel lodigiano era stato denunciato dalla polizia locale di Casalpusterlengo perché ritenuto responsabile di aver commissionato la realizzazione di una mosche abusiva in uno stabile di via Crema, nell'ex palazzina dell'Enel.

L'accusa

La denuncia era per abuso edilizio, l'accusa era quello di aver commissionato una ristrutturazione per creare quella che avrebbe dovuto essere sede e luogo di ritrovo e di culto della comunità musulmana della zona, in una palazzina priva dei requisiti necessari per poter essere trasformata in tal senso. Secondo l'accusa la struttura sarebbe diventata un vero e proprio luogo di culto senza che però avesse le necessaria autorizzazioni e permessi per esserlo. Il Comune di Casalpusterlengo, infatti, aveva  autorizzato solo lavori di ristrutturazione con trasformazione degli spazi interni e adeguamenti igienici.

La difesa e l'assoluzione

L'accusato è stato difeso in processo dall'Avv. Luca Bauccio che ha tenuto la linea difensiva secondo la quale non vi era alcuna prova che indicasse l'utilizzo esclusivo della struttura come luogo di culto o preghiera. La struttura infatti era destinata ad essere la sede di un'associazione legalmente riconosciuta dove svolgere diverse attività sociali e culturali, tra cui - ma non solo - la preghiera.

Il Tribunale di Lodi, preso atto dell'accusa e della difesa, ha deciso di assolvere il 45enne per mancanza di prove.

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